Mafia sì, mafia no: una questione di «palle». Tra accuse di negazionismo e difese indignate

Mafia sì, mafia no, mafia nì. Mafia boh. Mafia… alt! Critiche, veleni e polemiche a non finire, dopo l’ultima riunione della Commissione regionale antimafia, svoltasi giovedì alla Pisana. A scatenare la querelle, forfait ed interventi considerati troppo blandi o ambigui, se non proprio negazionisti. Dei sindaci convocati dalla terra di confine rappresentata dalla provincia di Latina, dove pure secondo l’ultima relazione presentata dalla Dia in Parlamento clan e loro rappresentanti continuano a essere presenza oltremodo concreta, se ne sono visti in pochi. E quasi tutti quelli che hanno presenziato, direttamente o tramite delegati, lo hanno fatto in sostanza all’acqua di rose, senza calcare troppo la mano. Un’occasione mancata, insomma: questa, l’accusa iniziale. Da cui è rimasta indenne la sindaca di Formia Paola Villa, indicata quale unica figura istituzionale proveniente dalle aree considerate a maggior rischio infiltrazione ad essersi esposta nel corso della seduta in questione. Non mancando a margine di puntare il dito, neanche tanto velatamente, contro alcuni degli omologhi del Sud pontino. Che però non ci stanno nella maniera più assoluta a passare per rappresentanti della cosa pubblica pressappochisti, ignavi o, peggio ancora, come complici indiretti dell’insinuante malavita. Il risultato? Un’audizione in Regione iniziata come appuntamento di routine si è ritrovata con una coda fatta di preoccupazioni, punti interrogativi e critiche incrociate. Un’escalation particolare, che merita di essere “gustata” nel dettaglio. Un j’accuse dietro l’altro, tra stilettate, distinguo e difese stizzite.

A PAGINA 2 – DI CESARE (CAPONNETTO): «BENVENUTI IN PROVINCIA DI CASAL DI PRINCIPE»


A PAGINA 3 – TRANO (M5S): «I SINDACI CHE NON HANNO LE PALLE TOGLIESSERO LA FASCIA»

A PAGINA 4 – PERNARELLA (M5S): «SINDACI INTERVENGANO ANCHE IN COMMISSIONE PARLAMENTARE»

A PAGINA 5 – IL SINDACO DI FORMIA CONTRO GLI OMOLOGHI: «HO NOTATO NEGAZIONISMO»

A PAGINA 6 – LA LEVATA DI SCUDI DEI PRIMI CITTADINI SOTTO ACCUSA 

A PAGINA 7 – IL SINDACO DI ITRI: «MIE PAROLE FRAINTESE»

A PAGINA 8 – IL SINDACO DI CASTELFORTE: «AMAREGGIATO»

A PAGINA 9 – IL SINDACO DI MINTURNO: «CONSAPEVOLI DELL’ESISTENZA DI INFLUENZE»

A PAGINA 10 – IL SINDACO DI FONDI: «QUADRO MOLTO CHIARO, C’E’ SOLO BISOGNO DI AGIRE»