In questi giorni alcuni formiani sono andati incontro a un’interruzione del flusso idrico. O, per usare le parole del gestore del servizio, una “sospensione”. Circostanza che ha spinto il Comitato Spontaneo di lotta contro Acqualatina a tornare in scena con una nota al vetriolo in cui torna a scagliarsi contro il gigante dell’acqua, ma anche contro l’amministrazione comunale, posta davanti a un bivio.
“Nel dicembre 2015 – ricordano dal Comitato – con deliberazione numero 32 il consiglio comunale di Formia ha approvato la proposta di delibera di iniziativa popolare con la quale si intimava al gestore del servizio idrico Acqualatina alla sospensione delle esecuzioni di distacco / riduzione del flusso idrico’ dei contatori dell’acqua per le utenze domestiche di prima abitazione, perché contrastanti con il principio per cui la disponibilità e l’accesso all’acqua potabile per il soddisfacimento dei bisogni individuali e collettivi costituiscono diritti inviolabili e inalienabili della persona umana, non assoggettabili a ragioni di mercato; le stesse esecuzioni contrastano con il principio per cui l’acqua è un bene comune di proprietà collettiva essenziale per la vita. Purtroppo con la solita faccia tosta Acqualatina ha deciso che una delibera di consiglio comunale è carta straccia, un provvedimento a cui non deve sottostare, tant’è che in questi giorni sta provvedendo ad effettuare il blocco della fornitura dell’acqua nei confronti di alcuni cittadini. Tra l’altro ci segnalano che il disco di plastica introdotto nel tubo non ha più nemmeno il foro microscopico, per cui è diventata una vera e propria interruzione del flusso idrico. Eppure gli operatori di Acqualatina continuano a scrivere sul foglio che lasciano in bella vista sul contatore sospensione del flusso, andando così contro anche allo stesso regolamento del servizio idrico integrato (articolo 17 comma 2), ma di questo non ce ne stupiamo. Volete sapere quante sanzioni sono state comminate ad Acqualatina per i danni causati a noi cittadini? Ve lo diciamo noi: zero. Eppure – continuano dal Comitato – è noto a tutti che da quando Acqualatina ha allungato i suoi tentacoli sulla nostra acqua ne ha combinate di tutti i colori, grazie anche al sostegno immutato negli anni dei sindaci dell’ATO4, i quali da difensori della collettività, sono diventati strumenti di oppressione e di negazione dei diritti, come l’accesso all’acqua, riconosciuto tale anche dall’Assemblea generale dell’Onu. Evidentemente la democrazia muore quando si parla di Acqualatina. Ci domandiamo inoltre se nella nostra città comandano i cittadini formiani o la cricca fondana spalleggiata dai francesi di Veolia? A questo punto se il consiglio comunale non serve a nulla sarà il caso che i consiglieri prendano le loro cose e si avviino verso casa senza fare più ritorno nel palazzo comunale. Non abbiamo bisogno di proni esecutori della volontà altrui ma di una classe politica in grado di tutelare gli interessi della nostra città. Quindi chiediamo una chiara presa di posizione del consiglio comunale. Vogliamo sapere cioè se la proposta di delibera di iniziativa popolare contro l’esecuzione di distacchi /riduzione del flusso idrico in situazioni di morosità è ancora valida oppure no. Se sì che la si faccia applicare nella sua interezza, arrivando anche a impedire agli operatori di Acqualatina di mettere piede nella nostra città. Se no lo si dica senza indugio, così almeno avremo la conferma che il giocattolo messo in piedi dal centrodestra e dal partito democratico deve continuare a vivere a spese di noi cittadini”.