Secondo la Questura si è invaghita follemente del giovane vice parroco, iniziando negli ultimi tempi a fare la spola in bus tra Formia e Fondi, pur di vederlo all’opera. Non ha mancato una messa. Fino a quando, pur di attirare l’attenzione dell’agognato don, non ha cominciato ad interrompere le funzioni religiose cui presenziava nella vana attesa che l’uomo cadesse ai suoi piedi. Stop corredati da comportamenti quantomeno sopra le righe: è arrivata ad urlare e minacciare i fedeli.
Exploit che sono valsi a una 48enne formiana prima una foglio di via obbligatorio e una denuncia, subito bissata. Nonostante fosse stata “bandita” da Fondi, ha fatto ritorno come nulla fosse a crear scompiglio nella chiesa del suo sacerdote prediletto. Ovvero don Luca Macera, da circa un anno in servizio presso la chiesa di San Pietro Apostolo, il duomo della Piana. Oggetto di un sentimento tutt’altro che carnale, raccontano i beninformati. Alto, altissimo il trasporto provato dalla 48enne nei suoi confronti: sarebbe addirittura convinta che il sacerdote sia Dio sceso in terra, o quantomeno una sua diretta emanazione.
L’ultima irruzione in chiesa della donna si è avuta questa mattina, intorno alle 10.30, portando dopo non molto il parroco e altri presenti a chiedere l’intervento della polizia. “Una volta giunto sul posto – spiegano dal Commissariato – il personale operante aveva modo di constatare la presenza di numerose persone le quali indicavano una donna, che dopo aver interrotto la funzione religiosa in corso, salendo sull’altare ed iniziando a leggere le letture senza essere stata autorizzata, iniziava ad urlare verso i fedeli creando un evidente stato di panico”. Il tutto nella speranza d’imbattersi in don Luca.
“Lo stava perseguitando”, dicono senza mezzi termini dalla polizia. Intervenuta già un paio di giorni addietro a San Pietro per bloccare l’ira dell’incontrollabile fedele. Alla luce degli ultimi fatti la 48enne, M.R., a quanto pare un’ex insegnante, è stata come anticipato denunciata. Sia per l’inottemperanza al foglio di via obbligatorio, sia per l’interruzione di un servizio religioso. Le è andata bene: un paio di anni fa l’ossessione per il parroco, a quei tempi di stanza a Minturno, le era costata tre arresti in rapida successione, con annessa accusa di stalking.
Ora l’ennesimo, eclatante capitolo del suo “amore” a senso unico, probabilmente in parte o del tutto figlio di una situazione di profondo disagio personale.