Assalto a domicilio con le spranghe, poi la fuga incappucciati: paura nel cuore di Fondi

Serata quantomeno movimentata, quella di martedì, a Fondi. Non soltanto lo “show” al pronto soccorso con successiva rapina a mano armata, che è costato l’arresto a un 45enne del posto. È andato in scena anche un raid a domicilio. Un vero e proprio assalto che ha visto protagonista un nutrito gruppo di uomini incappucciati. Tra le dieci e le quindici persone con i volti travisati e armate di spranga ed altri corpi contundenti, palesatesi a casa di un uomo residente in pieno centro storico.

Un gruppo di stranieri, secondo le ricostruzioni testimoniali. Chi con la faccia coperta da fazzoletti, chi dal cappuccio della felpa o del giubbotto. Tutti dritti in via Campodimele, verso l’appartamento di un cittadino indiano. Dando luogo a momenti concitati che le forze dell’ordine stanno ancora tentanto di ricostruire con precisione. Di certo, c’è che la porta d’ingresso dell’abitazione è stata praticamente abbattuta dalla furia degli sconosciuti. A stretto giro dileguatisi così come erano venuti, a piedi, sparpagliandosi a quanto pare verso corso Appio Claudio, viale Marconi e via Roma. Non prima di essersi disfatti di alcune delle armi improprie brandite durante l’incursione lampo, abbandonate tra i vicoli e recuperate dai carabinieri sula scorta delle segnalazioni dei residenti.


Gli sconosciuti si sono portati verso l’abitazione che ha fatto da sfondo al raid quando erano circa le 21, in un’area della città vecchia che abbonda di case l’una accanto l’altra. Diversi, gli abitanti della zona attirati dal successivo trambusto, condito da grida e rumori confusi. Abbastanza per allertare le divise locali, sopraggiunte a sirene spiegate, abbondando in uomini e mezzi: tre auto dei carabinieri, una della polizia. Al loro arrivo però gli autori del raid erano già riusciti a fare perdere le loro tracce. E se non fossero scappati a gambe levate chissà se il malcapitato sarebbe rimasto illeso, come per fortuna avvenuto: a dispetto della violenza dell’irruzione, stando agli accertamenti iniziali degli intervenuti non sarebbe infatti stato aggredito. Almeno non tanto da dover ricorrere alle cure ospedaliere. Forse gli è andata bene solo per questioni di tempo.

Un episodio particolare e che al momento è a tinte gialle. I carabinieri della Tenenza della Piana hanno ascoltato a caldo lo straniero apparso come il bersaglio designato dell’irruzione, un uomo di circa trent’anni: non ha saputo (o voluto) spiegare il perché dell’accaduto, né indicarne alcuno degli autori. In apparenza un regolamento di conti conclusosi con una spedizione punitiva ad opera di connazionali, sebbene le indagini dei militari siano per ora a 360 gradi.