Estorsione con modalità mafiose, condannati i fratelli Di Silvio

Ferdinando Di Silvio

Condannati i due fratelli Di Silvio. Il Tribunale di Latina ha condannato Ferdinando Pupetto e Samuele Di Silvio rispettivamente a 9 e 8 anni di reclusione. Un totale di 17 anni di carcere per l’accusa di estorsione ai danni di un ristoratore compiuta con modalità mafiose.

L’estorsione al ristoratore di Latina andrebbe inquadrata nell’ambito di alcuni problemi relativi all’affitto di un locale a Monticchio, nel Comune di Sermoneta, avuti dallo stesso ristoratore.


I proprietari del locale, Valentina Riccio, 35enne di Sermoneta, e Victor Marcovecchio, 34enne di Ardea, si sarebbero rivolti infatti ai nomadi.

Il 48enne che aveva preso in locazione il locale si sarebbe così visto chiedere, il 19 settembre 2016, 15mila euro da Agostino Riccardo, 34 anni, pregiudicato del capoluogo pontino, poi diventato collaboratore di giustizia, per evitare di essere aggredito dai fratelli Ferdinando “Pupetto” e Samuele Di Silvio, di 27 e 26 anni.

Una richiesta scesa poi a cinquemila euro e che alla fine avrebbe visto il gruppo, di cui avrebbe fatto parte anche Renato Pugliese, a sua volta diventato collaboratore di giustizia, accontentarsi di duemila euro, non avendo il ristoratore altro denaro in quel momento.

I pm Luigia Spinelli e Claudio De Lazzaro hanno così ottenuto il giudizio per i fratelli Di Silvio e, con la sola accusa di tentata violenza privata, sempre per loro e per i presunti mandanti, Riccio e Marcovecchio, visto che avrebbero anche tentato di far ritirare al ristoratore la denuncia per diffamazione presentata per Riccio, alla luce di alcuni post su Facebook scritti dalla donna. Tutto aggravato dalle accuse di mafia.

Con “Pupetto” che avrebbe detto alla presunta vittima: “Ma lo sai chi sono io? Io sono quello che ha sparato a Zof. E me la sto rischiando a parlare con te perché non potrei nemmeno uscire di casa”.

I pm hanno poi chiesto l’assoluzione per Riccio e Marcovecchio che sono stati assolti e le condanne di Pupetto e Samuele Di Silvio a 12 e 10 anni di reclusione. Tesi che ha cercato di smontare il difensore l’avvocato Oreste Palmieri.

Infine la decisione del Tribunale, che ha assolto tutti dalla tentata violenza privata e condannato per l’estorsione con modalità mafiose i due fratelli a pene più miti di quelle chieste dalla pubblica accusa.