Villa al posto di una falegnameria, ordinato l’abbattimento

Ordinata la demolizione della villa realizzata a Cori, in zona artigianale, al posto di una falegnameria. Il responsabile comunale dell’urbanistica ha firmato il provvedimento con cui impone al proprietario dell’immobile, l’avvocato Luigi Civitella, al progettista e alla ditta esecutrice dei lavori di abbattere le opere edilizie abusive e di ripristinare lo stato dei luoghi entro novanta giorni.

Secondo gli inquirenti la villa è stata costruita dove era previsto un opificio. Nella zona artigianale, in località Sant’Angelo, sarebbero ammessi solo “insediamenti produttivi” e i carabinieri del Nipaf, fatti alcuni controlli, hanno verificato che in una prima Dia, la Dichiarazione di inizio attività, e successivamente con una Scia, la segnalazione certificata di inizio attività, in variante – in sostanza le dichiarazioni che vengono fatte per costruire – il proprietario e il progettista dell’immobile avrebbero assicurato di voler realizzare un opificio per la lavorazione del legno e invece hanno appunto tirato su una villa.


Sempre gli investigatori hanno poi constatato che prima del loro intervento tanto la polizia locale quanto l’ufficio tecnico, dopo aver compiuto un sopralluogo, non avrebbero fatto particolari contestazioni.

Il sostituto procuratore Giuseppe Miliano, ipotizzando violazioni alle norme urbanistiche, falsi e omissioni, ha così indagato nuovamente la ormai ex responsabile dell’ufficio tecnico comunale, il proprietario dell’immobile – sposato con una consigliera comunale di maggioranza con delega alle attività produttive – il progettista e il costruttore. Fatti altri approfondimenti, il sostituto Miliano ha poi indagato anche una vigilessa che aveva effettuato i controlli nell’immobile senza appunto fare particolari contestazioni. E infine il magistrato, ipotizzando la lottizzazione abusiva, il falso, l’abuso edilizio e violazioni alle leggi sismica e paesaggistica, ha disposto il sequestro urgente dell’immobile, ordinando alla famiglia che lo occupa di sgomberarlo entro 15 giorni.

Un provvedimento confermato anche dal Tribunale del Riesame di Latina.

Contestando il cambio di destinazione d’uso dell’intero edificio, la maggiorazione dell’altezza del fabbricato e violazioni relative al vincolo paesaggistico e sismico, è infine arrivata l’ordinanza di abbattimento.

Intanto le indagini sull’urbanistica a Cori proseguono e altri casi, compreso uno in pieno centro storico, già sono al vaglio degli inquirenti.