In questi giorni di festa abbiamo fatto una bella chiacchierata, l’ultima dell’anno sportivo, con il coach della Volley Terracina di serie C, il ‘Velasco del nostro territorio’, Carmine Pesce. Lo abbiamo incontrato nel suo luogo preferito, dove vive con passione le sue giornate, in palestra, durante una seduta di allenamento delle sue ragazze, tutte prese a ricaricare a dovere le batterie dopo qualche giorno di pausa.
La prima domanda che gli rivolgiamo è quella di tracciare un bilancio di fine anno.
“Bilancio decisamente positivo, ad iniziare dal finale di stagione dello scorso anno, con la squadra che partita per fare un buon campionato, si è ritrovata a disputare la finale di Coppa Lazio e a sfiorare la finale playoff, persa davvero per un nulla, anche se, senza nulla togliere al merito delle avversarie, l’abbiamo davvero buttata noi quella occasione. Quest’anno le cose stanno andando decisamente bene, siamo in testa dall’inizio del torneo, avendo messo su una squadra con innesti mirati, che ci hanno dato quel valore aggiunto che è mancato in altre occasioni. Certo è che non giochiamo da soli, ma anzi abbiamo una concorrenza di qualità e ben attrezzata, anche più di noi se vogliamo, parlo di Viterbo che ha due/tre elementi di categoria superiore e che possono fare la differenza in molte occasioni e di Cisterna, che anche se ha un roster più ridotto, ha giocatrici di esperienza che in queste categorie emergono senza dubbio. Poi da non dimenticare anche Don Orione, la nostra prossima avversaria: insomma ci sarà di battagliare e divertirci fino alla fine.”
Hai parlato di innesti mirati nella tua squadra, ma parliamo pur sempre di elementi giovani per continuare nel progetto della società.
“Beh si, noi continuiamo ad essere una squadra decisamente giovane, con un’età media di 19 anni, ma nonostante ciò crediamo di poter recitare un ruolo di rilievo in questo campionato. Ora siamo a un buon punto ma credo e sono convinto che abbiamo ancora margini di crescita, non solamente tecnici, ma principalmente sotto altri aspetti.”
A cosa ti riferisci più precisamente?
“C’è l’opportunità di crescere e la crescita si fa con il cambiamento. Sto cercando di portare le ragazze a giocare a memoria, al di là di chi scende in campo, dove ogni elemento conosca alla perfezione i suoi movimenti, il suo ruolo e ogni singola chiamata. E’ una cosa che non è semplice ma è affascinante e offre degli stimoli infiniti. Voglio portarle ad essere protagoniste in campo.”
Con le giovanissime che hai in squadra stai facendo un lavoro davvero enorme, di cosa si tratta?
“Come più volte detto, mi piace lavorare con loro e grazie soprattutto alla loro voglia di imparare e alla loro disponibilità, stiamo potenziando e costruendo un lavoro molto personale, proprio nella gestione del colpo che fa seguito ad un movimento, a seconda della palla che può arrivare.”
Dalle tue parole ne emerge, a conferma da chi ti conosce da tempo, il tuo essere stakanovista nel lavoro, sempre alla ricerca e cura dei dettagli, che poi sono quelli che fanno vincere e perdere un match. Quanto negli ultimi tempi hai mutato il tuo modo di lavorare in palestra, stato fedele al tuo modello di gioco o adattato agli elementi che hai nel roster?
“Cerco di essere per loro un padre ma nello stesso tempo anche un amico, pur rimanendo il loro allenatore, che vuole trasferire loro quello che può per aiutarle a diventare forti, più che altro nella testa. Non è semplice, allenare una squadra femminile, per un uomo, non è mai semplice, lo stesso Velasco lo ha sempre detto. Al di là dei vari schemi o filosofie di gioco che uno può adottare o mantenere negli anni, come detto prima, desidero creare nelle loro teste la consapevolezza che si possono ottenere grandi cose e raggiungere traguardi importanti credendoci come squadra e giocando da squadra, lasciando da parte le proprie individualità. Gli ultimi mondiali maschili hanno detto questo, c’erano tecnicamente squadre molto più forti della Polonia, come la Russia, gli Usa, la Serbia, ma i polacchi hanno sempre giocato da squadra e alla fine hanno stravinto la competizione, credendoci, gara dopo gara. In questo momento ho la fortuna di avere un gruppo di ragazze meravigliose, che lavorano con intensità e attenzione, possiamo insieme davvero fare belle cose, ma come sempre il campo sarà il giusto giudice. Procediamo passo dopo passo, ci risentiamo più avanti e intanto auguro a tutti un nuovo anno straordinario.”