Estorsione, confermata la condanna per il pornoattore

Condanna definitiva per il pornoattore Mario Agnoletti: due anni e otto mesi di reclusione per l’estorsione a una donna di Vicenza.

Era l’estate 2010 quando il 49enne di Sabaudia, noto per aver preso parte anche a “Fermo posta Tinto Brass”, venne arrestato dai carabinieri.


Una 45enne di Vicenza, moglie di un imprenditore del luogo, aveva denunciato di essere stata avvicinata da Agnoletti tramite Facebook, di aver iniziato a frequentarlo, di aver avuto rapporti con lui e di essere poi stata ricattata.

La donna aveva sostenuto di essere stata costretta a versare denaro e a fare regali ad Agnoletti, il quale la minacciava in caso contrario di diffondere dei video a luci rosse in cui l’aveva ripresa. Dei filmini compromettenti per la 45enne.

Il 28 gennaio 2011 il pornoattore venne condannato dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina a due anni e otto mesi di reclusione, a pagare 900 euro di multa e a risarcire la vittima, costituitasi parte civile.

Il 20 settembre 2016 la Corte d’Appello di Roma ha dichiarato inammissibile il ricorso con cui il 49enne aveva impugnato la sentenza, specificando che l’appello era stato presentato in ritardo.

E a nulla è valso ad Agnoletti il ricorso in Cassazione.

La Suprema Corte ha infatti rigettato il ricorso, rendendo così definitiva la sentenza di condanna, e condannato il pornoattore a pagare anche le spese processuali.