Nel corso dell’attività di prevenzione e controllo del territorio, nella mattinata odierna due equipaggi della Squadra Volante di Latina sono intervenuti in via Dei Volsci, al secondo piano di una palazzina, in quanto era pervenuta al 113 richiesta di aiuto di una donna aggredita dal figlio.
All’interno dell’appartamento veniva identificato un uomo, cittadino italiano del ’75, fortemente agitato, che alla vista dei poliziotti proferiva frasi gravemente oltraggiose. Oltre a quest’ultimo, vi era una donna: colei che aveva lanciato l’allarme, in lacrime e visibilmente spaventata. Quest’ultima, in evidente stato di agitazione, riferiva agli agenti, continuando a piangere, di essere stata aggredita dal figlio, lamentando dolori alla testa, alle spalle e alle braccia, conseguenza delle botte ricevute dall’uomo. “Nel contempo, l’uomo sempre più agitato, continuava ad inveire contro i poliziotti con frasi come ‘Non vi do i documenti; servi dello Stato'”, spiegano dalla Questura. Non solo.
“Lo stesso in uno scatto d’ira, provava ad afferrare un coltello dai pensili della cucina. Pertanto gli agenti lo bloccavano immediatamente, ponendolo in sicurezza con le manette in dotazione. La donna riferiva che nella mattinata era stata avvicinata dal figlio, il quale con fare aggressivo, le chiedeva soldi; la stessa, avendo notato il nervosismo e l’aggressività del figlio, per evitare che la situazione degenerasse, consegnava 20 euro. L’uomo tuttavia non soddisfatto, cominciava ad inveire e a colpire la propria madre, strattonandola e sbattendola più volte contro le pareti della casa”.
La malcapitata ha detto di subìre da tempo maltrattamenti e violenza da parte del congiunto, ma di non averlo mai denunciato, per paura di ritorsioni, temendo per la propria incolumità. Ha aggiunto inoltre che non svolge alcuna attività lavorativa e fa abitualmente uso di sostanze alcoliche e stupefacenti, a suo dire a causa delle continue richieste di denaro. Soccorsa dai sanitari del 118, l’anziana è stata veniva trasportata presso il Santa Maria Goretti, da dove è uscita con una prognosi di dieci giorni per le lesioni riportate. “In sede di denuncia ribadiva che le percosse e le violenze si protraevano già da tempo – evidenziano dalla Questura – e che a causa dei continui soprusi posti in essere dall’uomo viveva in uno stato di soggezione e inferiorità psichica, manifestando timore e paura per la propria incolumità”.
La persona fermata, il 43enne R.A., ha continuato con la sua condotta violenta ed oltraggiosa verso i poliziotti anche una volta accompagnata presso gli uffici della Questura. Pertanto, dopo aver contattato il pm di turno, Giuseppe Miliano, veniva tratta in arresto per il reato di maltrattamenti in famiglia, estorsione, minaccia, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Di seguito, il 43enne è stato associato alla casa circondariale del capoluogo, a disposizione dell’autorità giudiziaria.