Rifondazione su ex-Enaoli: “l’ennesima occasione persa per la nostra città”

Il circolo di Rifondazione Comunista  “Enzo Simeone” interviene sull’area ex Enaoli, leggiamo e pubblichiamo la nota  “La storia dell’area ex-Enaoli è l’emblema del fallimento della nostra politica. Il complesso, realizzato con una legge del ’41 per assistere gli orfani fino alla maggiore età, si estende su 12 ettari di superficie, di cui 9 ettari di proprietà della Regione Lazio e 3 ettari del comune di Formia (dal ’79). Essa comprende: 1) depuratore di Acqualatina, 2) l’ex campo di calcio comunale, 3) deposito rifiuti FRZ, 4) elisuperficie per emergenza 118 dall’ottobre 2015. Una storia lunga 70 anni al servizio della città come: 1) istituto superiore per geometri e scuola elementare, 2) centro di igiene mentale; 3) sito dell’agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura (Arsial) – Ente di diritto pubblico strumentale della Regione Lazio – nato per promuovere sviluppo e innovazione del sistema agricolo laziale, l’allargamento delle competenze degli operatori, la gestione degli agroecosistemi e dei servizi ai territori rurali; che stabilì una delle sue sedi nell’ ex-ENAOLI ed un centro sperimentale d’eccellenza fino al 28/04/2009. Da allora il declino, interrotto in parte dall’uso di alcuni locali assegnato ad alcune di associazioni, che la utilizzano per le proprie attività, anche se la Regione inspiegabilmente vuole la restituzione.

Il dato di fatto è che l’area ex-Enaoli versa in completo stato di abbandono, trasformato in deposito abusivo di rifiuti, come testimoniano le foto in nostro possesso, a causa della latitanza dell’ente regionale, che se ne è visto bene dal procedere alla sua messa in sicurezza o alla sua riqualificazione, in attesa di un’opera che mai verrà realizzata e cioè il Nuovo Ospedale del Golfo. Già perché l’iter di cui nei giorni scorsi è stata illustrata una fantomatica conclusione tutta da verificare, va avanti dal 04 Agosto del 2006 quando con la deliberazione n°511/06 il consiglio comunale di Formia votò la variante al P.R.G. per cambio di destinazione dell’area per la realizzazione del Nuovo Ospedale del Golfo.


Poi sono passati 10 anni, quando nell’aprile 2017, il presidente Zingaretti, commissario ad acta per la sanità, ha firmato il decretone da 226milioni di euro per la realizzazione di quattro nuovi ospedali; di cui 75 milioni riservati alla realizzazione del presidio ospedaliero Nuovo Ospedale del Golfo che ha da sostituire la funzione ospedaliera dell’ospedale Dono Svizzero che costituisce il Polo Ospedaliero Sud della Asl, con preservazione del numero di posti letto (173) rispetto a quelli ora attivi. Atto col trucco, visto che il decreto non assegna alcun importo alle aziende sanitarie, né consente l’avvio di procedure di gara, bensì costituisce esclusivamente atto propedeutico alla ratifica di eventuali accordi di programma, qualora se ne verifichino i presupposti. E gli accordi di programma sono stati avvistati sulla nave della speranza! Dunque la realizzazione del Nuovo Ospedale del Golfo è a data da destinarsi.

Oggi una parte dell’ ex-Enaoli rientra nel piano aree di emergenza strategiche Regione Lazio del 2015, inclusa in una delle quattro tipologie di aree di emergenza strategica per far fronte a emergenze per eventi calamitosi naturali o antropici. In parole povere un’area per l’accoglienza della popolazione, un’area per lo stoccaggio materiali/mezza, un’area per la sosta colonne mobili regionali e infine un’area per elicotteri. Il condizionale è d’obbligo visto che alla pubblicazione del piano mancava la sottoscrizione del Protocollo di intesa con l’ARSIAL. Qualcuno sa se è stato fatto!? Boh.Degno di nota in tanta malora il tentativo solitario di chi ha provato a farne un luogo di produzione e lavoro. Nel 2014 prima un gruppo di donne, poi l’associazione “Diamo un calcio alla crisi” Formia, costituita da lavoratori – provenienti dall’ex Gino Pompei, dall’Ex Evotape e da altri fallimenti imprenditoriali – occupò l’area tentando un dialogo con la Regione, senza però concludere nulla, in quanto l’ente regionale si è detto indisponibile a valutare il progetto.

Oggi, alla indegna classe politica formiana, che ha regalato solo storie mostruose (Pedemontana, Porto Ranucci, Multipiano, Ex7up, Didonato per dirne alcune), chiediamo conto dell’iter di realizzazione del Policlinico, altrimenti è meglio che il sito torni all’Arsial per riprendere le attività di un tempo, procedendo con il recupero e la valorizzazione del sito dismesso a sostegno dei settori ortofrutticolo e florovivaistico firmando un Protocollo d’Intesa con l’Arsial come è avvenuto ad Aprilia. Basta aspettare basta collezionare un storia di Ex dovute al nulla delle chiacchiere”.