Sabato 15 dicembre prossimo, alle 10, avrà luogo l’inaugurazione del museo e del centro di documentazione storica dell’ex chiesa di San Giovanni Gerosolimitano. L’antica chiesa commendale, un tempo gestita dai religiosi appartenenti all’omonimo ordine monastico-militare sorto nell’XI secolo in funzione delle crociate, è situata al margine della via Appia lato Monte San Biagio, nei pressi del bivio per Lenola, in zona Ponte Selce.
L’immobile, di proprietà comunale, è stato concesso in comodato d’uso gratuito all’Associazione di Servizi Culturali Confronto nell’ottica di favorire il riuso di un immobile pubblico di valore storico-culturale in un’ottica di valorizzazione e rifunzionalizzazione.
La fonte più antica in cui viene menzionata la chiesa è il trattato di pace del 25 Maggio 1400 che pose fine alle ostilità tra Giacobella, figlia del conte Onorato I Caetani, e il giovane re di Napoli Ladislao di Durazzo. «Tuttavia – come scrive il prof. Alessandro Zuccari nel volume “Caleidoscopio fondano” (2012) di Giuliano Carnevale – il bel pergamo trasferito nel primo Seicento in Cattedrale ne indica l’esistenza sin dal Duecento».
L’idea di ridare nuova vita alla chiesa gerosolimitana nasce dal desiderio di rivalutare un luogo di grande valenza storica che per l’incuria e l’abbandono rischiava di ritornare nelle condizioni in cui versava prima degli intensivi interventi di restauro e consolidamento – promossi e finanziati dalla Regione Lazio – a cui è stato sottoposto dal 2006 al 2009.
L’obiettivo principale è avvicinare i residenti a questo spazio da tempo inutilizzato e coinvolgerli in molteplici iniziative culturali. L’Associazione propone innanzitutto l’istituzione in loco di un archivio documentale e fotografico e di una biblioteca con un’ampia sezione di storia patria, finalizzata ad offrire al pubblico un servizio analogo a quello attualmente fornito dai CDS (Centri di Documentazione Storica Locale). La finalità è di far diventare l’ex tempio gerosolimitano un punto di riferimento per chiunque voglia avvicinarsi alla ricerca storica riguardante la città di Fondi e il suo territorio, un luogo aperto al pubblico volto a favorire il reperimento e la lettura delle fonti storiche, in cui consultare materiali documentari di ogni natura e acquisire conoscenze e competenze.
Nella struttura è previsto anche l’allestimento di uno spazio per la proiezione di audiovisivi, corredato di un gran numero di documentari storici, video di promozione turistica, film, filmati amatoriali d’epoca e altri documenti visuali inerenti alla storia cittadina e ai suoi protagonisti o ad altre tematiche di carattere locale. Le proiezioni – organizzate ciclicamente per argomenti – renderanno la visita alla struttura più completa, emozionante e culturalmente ricca, e col tempo contribuiranno a fare di questo luogo un punto di incontro per cultori di patrie memorie, appassionati di cinema e chiunque voglia trascorrere qualche ora all’insegna dell’arte e della cultura. Gli spazi, sia interni che esterni, di pertinenza della chiesa saranno destinati anche a mostre, concerti, presentazioni di libri, convegni, riunioni, meeting, rievocazioni storiche, corsi e spettacoli di vario genere.
Gli intenti dell’Associazione, tuttavia, sono anche di natura sociale. La riapertura al pubblico del tempio gerosolimitano rappresenta infatti anche l’occasione per riallacciare i rapporti con il Sovrano Militare Ordine dell’Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme (la cui denominazione attuale è Sovrano Militare Ordine di Malta), uno dei primi grandi Ordini monastico-militari sorti in funzione delle crociate. Il rapporto di collaborazione che si intende intraprendere è teso a valorizzare la specifica competenza e il rilevante ruolo svolto dal medesimo nell’ambito dell’assistenza medico-sociale e degli interventi umanitari. Per ricordare l’impegno profuso nei secoli dall’Ordine al servizio dei malati e dei bisognosi e per mantenere viva la memoria storica e identitaria del loro luogo di culto l’Associazione Confronto ha voluto allestire nei locali della chiesa l’esposizione museale permanente “Iconografia Giovannita fra il XVI e il XIX secolo”, in cui saranno esposti al pubblico costumi e armi, stemmi e sigilli, armature e altri oggetti utilizzati dai cavalieri nelle varie epoche.
Affermano i rappresentanti dell’Associazione: «La riappropriazione di questo spazio storico – sotto certi aspetti – va visto come simbolo di un riscatto generazionale: il tentativo di correggere gli errori dei “padri” – l’abbandono e la trascuratezza – e la scommessa di costruire il futuro secondo un modello di sviluppo sociale innovativo centrato su attività sociali e culturali».