Come è noto, il Pronto Soccorso del Goretti di Latina affronta frequentemente il problema del sovraffollamento generato da molteplici cause tra le quali è corretto ricordare gli spazi a disposizione e la dotazione di posti letto complessivi che possono essere dedicati per ricoverare i pazienti che lo necessitano. Tra le cause vi è anche il ricorso al Pronto Soccorso a fronte di situazioni patologiche gestibili attraverso forme diverse, come il ricorso al Medico di Medicina Generale anche organizzato in Unità delle Cure Primarie (UCP).
A fronte della situazione straordinaria che si è venuta a creare nella giornata di martedì, nella quale si è verificata la presenza contemporanea di ben 10 codici rossi, gli operatori del Pronto Soccorso hanno ritenuto affiggere un avviso con il quale chiedevano scusa dei disagi arrecati ritenendolo un atto di cortesia nei confronti dei pazienti in attesa, avviso che purtroppo, è stato immediatamente mal interpretato.
È opportuno precisare che, in ogni caso, la situazione relativa ai codici rossi, è stata risolta nelle ore immediatamente successive attraverso la cooperazione tra strutture di ricovero e lo stesso Pronto Soccorso, senza procedere al trasferimento di pazienti presso altri nosocomi e, quindi, garantendo a tutti i pazienti le cure che si rendevano necessarie. Tra le azioni intraprese finalizzate ad risolvere il problema del Pronto Soccorso del Goretti, rientra quella relativa all’ampliamento degli spazi dedicati ed oggetto di specifico finanziamento da parte della Regione Lazio. I lavori, dopo le necessarie attività di progettazione e validazione così come previsto dalla normativa vigente, sono in fase di affidamento. Al termine saranno resi disponibili spazi aggiuntivi di circa 340 metri quadrati rispetto agli attuali.
Sarà aumentato il numero dei posti letto del Pronto Soccorso, cosi come gli spazi per le Sale Rosse.
Al fine di fronteggiare l’emergenza che deriverà dal picco influenzale l’Azienda sta allestendo una “Holding area” con disponibili 10 posti letto. Inoltre si stanno formalizzando accordi con le strutture private accreditate e si stanno intensificando le attività della centrale di coordinamento Ospedale territorio, favorendo la dimissione dei pazienti che hanno esaurito la fase acuta della malattia, presso strutture riabilitative residenziali, per collocarli in assistenza domiciliare.

Resta evidente che qualunque azione possa essere messa in campo non potrà mai consentire di affrontare e risolvere, senza disagi, situazioni di carattere eccezionale come quella verificatesi nella giornata di martedì, né presso il Pronto Soccorso di Latina, come in quelli di altri nosocomi.
Resta la perplessità che, a fronte della situazione di emergenza che si è venuta a creare, atteso che la medesima è stata anche risolta, anziché ricevere encomi per averla gestita comunque in termini positivi, si tenda a stigmatizzare. Sui progressi compiuti al fine di trasformare il Goretti in DEA di II livello, occorre precisare che:
1) Il nuovo Servizio Trasfusionale è stato reso operativo da aprile 2018;
2) Il Goretti ha recentemente ottenuto il riconoscimento di ospedale “Stroke ready” dalla Regione Lazio;
3) I lavori relativi alla realizzazione della TIN sono completati anche se permane un problema di reclutamento di personale specifico;
4) La rianimazione, grazie alle recenti assunzioni, ha ampliato il numero di posti letto disponibili;
5) Sono in fase di avvio i lavori di ampliamento e ristrutturazione del Pronto Soccorso.
Nei fatti, quindi, il Goretti sarebbe classificabile come DEA di II livello ad eccezione di quanto evidenziato in merito alla TIN. Peraltro, sono ben note le difficoltà di carattere nazionale sul reclutamento di figure professionali particolari come quella degli intensivisti pediatrici.
A PAGINA 2 – “IL COMUNICATO DEL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE REGIONALE SANITA’, GIUSEPPE SIMEONE”