‘No’ alla chiusura dei Punti di Primo Intervento: i 5 Stelle scendono in piazza

L'ex ospedale di Minturno
“No alla chiusura dei Punti di Primo Intervento, tempi certi per la costruzione del nuovo Ospedale del Golfo”. Lo chiedono i meetup del Golfo di Gaeta che sabato 15 Dicembre, per intanto, torneranno a manifestare a Minturno per ribadire, ancora una volta, la propria contrarietà alla chiusura dei Punti di Primo Intervento della provincia di Latina. L’occasione per chiedere maggiori tutele sanitarie ma anche per analizzare situazioni di disagio più profondo e che coinvolgono ben sette comuni, un bacino di utenze ampio, che l’estate esplode di presenze, e a cui fino a oggi rispondono l’ospedale Dono Svizzero di Formia, Dea di I° livello, e i Punti di Primo Intervento di Minturno e Gaeta, tre strutture sorelle, a corto di risorse umane e materiali nella gestione dell’emergenza sanitaria nel sud pontino.
“E se i Punti di Primo Intervento rischiano la chiusura nel breve giro di un anno – spiegano dal meetup Formia 5 Stelle -, l’attuale ospedale di Formia già sappiamo che sicuramente lo perderemo nel 2033, quando scadrà il leasing e il vincolo d’uso sulla struttura. Un esito che oggi risuona più chiaramente per quello che già appariva nel 2002 ai più attenti osservatori, quando la decisione venne presa. Un’operazione di equilibrismo finanziario, in realtà un vincolo su un centro nevralgico della città e, soprattutto, una scommessa sulla salute dei cittadini del Golfo, firmato Giunta regionale Lazio Francesco Storace: la cessione di tutte le 49 strutture sanitarie regionali, compreso quindi l’ospedale Dono Svizzero di Formia, alla società San.Im spa, una controllata della Regione creata all’uopo. Una scelta devastante per le casse regionali – spiegano gli attivisti -, costosa e pericolosa considerato che la società per azioni successivamente affittò le strutture alla Regione e alla Asl per poi, infine, cedere i crediti, tramite cartolarizzazione, alla Cartesio srl. In sostanza una trasformazione di credito in titoli negoziabili sul mercato che attualmente sono detenuti da Istituti di Credito”.
Spiegano dal Meetup Formia 5 Stelle: “All’epoca questa operazione fu definita dalla Corte dei Conti come un ‘archetipo di evento produttivo di squilibri strutturali di bilancio’: doveva nascere per risanare i conti, ha tenuto finanziariamente in ostaggio la Regione con un debito strutturale e costante”. Con il risultato finale per il sud pontino che “Tra gli ospedali riacquistati – spiegano dal meetup -, manca proprio il Dono Svizzero, un dato che rende non conveniente per l’Azienda Sanitaria investire sulla struttura ma che rende quanto mai urgente una risposta alla domanda di partenza e il ritorno in piazza il 15 Dicembre a Minturno”.