Il punteruolo del peperone è stato sconfitto. Mentre si parla diffusamente della necessità di lottare contro le cosiddette specie aliene, piante ed animali originari di Paesi lontani che fuori dai loro luoghi d’origine causano danni enormi, proprio in provincia di Latina una battaglia su tale fronte è stata vinta.
L’insetto che danneggia il peperone e il peperoncino, originario del Messico, stava infestando dal 2013 la Piana di Fondi.
Comparso per la prima volta in Europa l’anno precedente, in Olanda, era poi spuntato nuovamente fuori tra Fondi, Sperlonga, Monte San Biagio e Terracina.
Scattato l’allarme, la Regione Lazio era corsa ai ripari. Quello di Fondi era diventato l’unico focolaio di anthonomus eugenii presente in Europa.
Era stata vietata la coltivazione in quell’area del pomodoro e del peperoncino e disposte misure severe nella zona focolaio e rigide nella cosiddetta zona di sicurezza, individuata tra San Felice Circeo, Sabaudia, Pontinia, Sonnino, Latina, Campodimele, Itri, Gaeta, Formia, Spigno Saturnia, Minturno e due Comuni della provincia di Frosinone. Misure che, unite al clima della zona, hanno funzionato.
Negli ultimi due anni non è più stata trovata traccia dell’insetto.
Anche se gli esperti non sono riusciti a stabilire come il punteruolo del peperone sia arrivato nella Piana, la Regione ha così ora ritenuto eradicato l’insetto e rimosso le misure adottate.
La guardia viene però mantenuta alta. Vi sono così precise prescrizioni per la coltivazione dei peperoni e vi è l’obbligo di effettuare sulle stesse una serie di comunicazioni alla Regione, a partire da quelle sull’eventuale ricomparsa del punteruolo.
Almeno una delle dannosissime specie aliene è stata sconfitta.