Spedisce in ospedale moglie e figlio di 9 anni: arrestato dalla polizia

Nel corso dell’attività di prevenzione e controllo del territorio, intorno alle 9.30 di ieri due equipaggi della squadra Volante sono intervenuto invia Grassi, nel quartiere Nicolosi: era pervenuta al 113 richiesta di aiuto per una violenta lite familiare. Degenerata.

“All’interno delle scale condominiali – spiega la Questura – veniva identificato un uomo, cittadino italiano del ‘72 fortemente agitato, che verosimilmente stava provando a dileguarsi, una donna e un bambino di 9 anni, moglie e figlio dell’uomo, visibilmente spaventati, con segni evidenti sul corpo delle botte ricevute dall’uomo. La donna riferiva di essere stata appena picchiata, insieme al figlio, dal marito e di aver bisogno di cure mediche per le lesioni riportate. La stessa riferiva di subire maltrattamenti e violenza da tempo, ma di non aver mai denunciato il marito, per paura di ritorsioni, temendo per la propria incolumità e per quella dei propri figli. Riferiva inoltre che nella mattinata iniziava a litigare col marito per futili motivi. La lite degenerava in quanto lui cominciava ad inveire e poi a picchiarla con calci e pugni, ed a colpire lei ed il figlioletto con un’asta appendiabiti, che veniva sequestrata”.


La furia dell’uomo, hanno spiegato gli intervenuto, coinvolgeva infatti anche il piccolo figlio di 9 anni, che nell’aggressione riportava contusioni al braccio sinistro. Solo il tempestivo arrivo degli uomini della squadra Volante ha messo fine alla violenta aggressione prima che degenerasse ulteriormente. La donna e il bambino, soccorsi dai sanitari del 118, sono stati trasportati presso l’ospedale Santa Maria Goretti: per le lesioni riportate, prognosi di rispettivamente 25 e 10 giorni.

In sede di denuncia la donna ha riferito che le percosse e le violenze si protraevano già da tempo, e che a causa dei continui soprusi posti in essere dall’uomo viveva in uno stato di perenne timore, soggezione e inferiorità psichica. La persona fermata, accompagnata presso gli uffici della Questura, identificata per il 46enne A.G., dopo aver contattato il pubblico ministero di turno, il dottor Giuseppe Bontempo, è stato tratta in arresto per il reato di maltrattamenti in famiglia aggravati in flagranza ed infine associata agli arresti​ domiciliari in un’altra abitazione nella sua disponibilità. Rimarrà lì fino a nuova disposizione dell’autorità giudiziaria.