Il Comune di Sabaudia ribadisce la sua contrarietà alla chiusura del Punto di Primo Intervento. È quanto emerso dalla conferenza socio-sanitaria dei sindaci dell’ambito Latina svoltasi il 13 novembre scorso e dal tavolo tecnico tenutosi ieri mattina alla presenza dei sindaci, o loro delegati, delle 7 città coinvolte (Sabaudia, Cisterna, Sezze, Cori, Priverno, Gaeta e Minturno) e dei rappresentanti di Asl e Ordine dei Medici di Latina.
“Prosegue ininterrottamente l’impegno dell’Amministrazione comunale di Sabaudia nel tutelare la salute dei propri cittadini, così come continua il confronto serrato con l’Asl di Latina alla quale spetta il dovere di assicurare tale diritto – ha commentato l’assessore Zaottini – Prendiamo atto dell’apertura mostrata nella giornata di ieri dai rappresentanti dell’Azienda Sanitaria Locale ma rimane doveroso arrivare quanto prima alla definizione di un servizio implementato con prestazioni di qualità e rispondenti alle esigenze della cittadinanza, aperto 7 giorni su 7, 24 ore al giorno. Inoltre è chiaro che non si può pretendere che si superi il vecchio PPI con un progetto su carta. Occorre un modello nuovo di PPI che sia convincente e collaudato, progettato al di là di logiche di spending review che non tengono conto delle necessità e caratteristiche del territorio. Ecco perché in sede di tavolo tecnico si è deciso di lasciare tutto invariato fino al 31 dicembre 2019, con anche il turno notturno del PPI, seppur assoggettandolo ad un costante e accurato monitoraggio sia in tema di prestazioni erogate che di afflusso di pazienti”.
La Asl di Latina, dunque, ha rivisto in parte la sua proposta di revisione sposando alcuni dei punti stilati dall’Ordine dei Medici, la cui proposta era stata accolta con favore dai vari sindaci coinvolti. Di queste nuove indicazioni dell’Asl se ne discuterà il prossimo 27 novembre durante la conferenza socio-sanitaria dei sindaci dell’ambito Latina.
L’assessore Zaottini però ribadisce la necessità di garantire a cittadini e visitatori accessibilità immediata alle prime cure, senza dover ricorrere a strutture ospedaliere e di pronto soccorso distanti decine di chilometri e che allo stato attuale si trovano in situazioni di difficoltà e di ingolfamento.
“Il Comune di Sabaudia è aperto al dialogo con le istituzioni preposte ma non farà passi indietro accettando alternative che non vadano a tutelare integralmente il diritto inalienabile alla salute di ogni cittadino – conclude Zaottini – Questa Amministrazione è disposta ad intervenire economicamente per garantire la continuità del servizio, andando come detto addirittura ad integrarlo, realizzando anche un’elisuperficie per una migliore gestione delle emergenze. Non dimentichiamo che Sabaudia ha particolari caratteristiche morfologiche e una vocazione fortemente turistica, pertanto non può prescindere dall’assicurare a cittadini e turistici assistenza medica d’urgenza e accesso alle prime cure”.