Porte scorrevoli, negli ultimi mesi, in Casa Lega. Con stati d’animo opposti: da una parte c’è chi giubila, dall’altra chi si è sentito messo da parte senza un perché.
A gongolare, in particolare, c’è l’ormai ex coordinatrice della Piana di CasaPound, Francesca Mafale, che in questi giorni ha salutato il movimento della tartaruga ufficializzando il proprio passaggio nel partito del leader Matteo Salvini. Una transizione andata a buon fine senza alcuna polemica. Almeno a mezzo stampa, dato che secondo i beninformati l’addio a CasaPound si sarebbe comunque consumato lasciando dietro di sé più di qualche attrito e incomprensione.
A fare da contraltare al sentimento della Mafale, quello dell’ex coordinatore leghista della zona, l’avvocato Claudio Chiusano. Messo alla porta senza troppo complimenti: nei mesi scorsi era stato posto ‘in naftalina’, con l’improvvisa nomina di un commissario facente funzioni, nella persona del vice-coordinatore provinciale Pino Iuliano. Una mossa, quella dei piani altri della Lega in terra pontina, quantomeno mal digerita da Chiusano. Che poco dopo aveva vergato un comunicato stampa al vetriolo. Ripercorrendo le tappe della sua (breve) gestione del partito in ambito locale, e ponendo l’accento su una decisione, quella subìta, definita “immotivata” e “gravemente irriguardosa”. Un dettagliato report che, disse Chiusano, era stato poi personalmente passato nelle mani di Salvini, da cui si attendeva una qualche presa di posizione che, ad oggi, non si è palesata.
Ma cosa diceva il ‘J’accuse’ dell’ex segretario leghista, passato quasi sotto silenzio? Eccolo, punto per punto.
A PAGINA 2 – IL ‘J’ACCUSE’ DELL’EX COORDINATORE LEGHISTA