“Apprendiamo dagli organi di stampa della chiusura delle indagini per una serie di ‘licenze edilizie facili’ rilasciate dal comune di Gaeta”, scrivono il senatore Emanuele Dessì e l’onorevole Raffaele Trano, esponenti del Movimento 5 Stelle. “Constatiamo che la sofferta indagine, partita dal sequestro preventivo dei carabinieri della tenenza di Gaeta degli immobili fronte mare a due passi dalla spiaggia di Serapo, è stata sviluppata dalla guardia di finanza di Formia su input della procura di Cassino che ha ipotizzato un fenomeno corruttivo, con la commissione di reati commessi in concorso e reiterativamente.
Proprio queste caratteristiche devono però indurre a riflettere. Non si tratterebbe infatti di singoli episodi ma di un vero e proprio sistema, una scorciatoia percorribile e collaudata.
Per la speculazione iniziale, 14 appartamenti dal notevole valore data la posizione, bisognerebbe poi valutare se i soggetti ritenuti proprietari, lo siano effettivamente per conto proprio o siano solo degli intermediari di altri investitori, come era già emerso alcuni anni fa.
Non meno preoccupante è la vicenda vista dal lato dei dipendenti coinvolti. In particolare Accetta era stato spostato dalle amministrazioni precedenti per poi riassumere lo stesso ruolo nell’attuale (fino al 2016, attualmente in forza alla polizia locale). Il responsabile dei procedimenti disciplinari, come previsto dal regolamento interno comunale si è attivato dato che la notizia dell’inchiesta è di pubblico dominio?
C’è poi una questione legata strettamente ad un profilo di anticorruzione. In un comune limitrofo l’organo comunale titolare delle verifiche si sta rivelando fondamentale nella tempestività, avendo riconosciuto nell’iter giudiziario gli elementi necessari a bloccare i pagamenti di una ditta. Auspichiamo dunque che con la stessa premura il responsabile anticorruzione del comune oggetto di indagine si attivi nei confronti degli organi preposti“.