In due anni Ponza ha perso 40mila turisti. A denunciarlo l’ex sindaco Piero Vigorelli.
L’ex primo cittadino ha dichiarato che nel erano sbarcati circa 10mila turisti in meno rispetto al 2016.
“Non era stato un bel segnale per l’amministrazione appena in carica. I turisti giunti a Ponza l’anno scorso – ha sottolineato – avevano trovato un’isola sporca, disorganizzata e molto cara”.
E peggio sarebbe andata quest’anno: “Quasi 30.000 presenze in meno dell’anno scorso e qualcosa come 60.000 euro in meno per le esangui casse del Comune dai proventi della “tassa di sbarco”. Siamo in una situazione di “allarme rosso”, in previsione della prossima stagione del 2019”.
Vigorelli sostiene inoltre che i tentativi dell’opposizione di evitare tale crollo delle presenze sono stati vani: “La chiusura delle cisterne romane, i cumuli d’ingombranti lungo le strade, il caos alla banchina di “imba-rco”, il “parche-ggio” selvaggio, la sciatteria ovunque si girassero gli occhi, un programma di spettacoli estivi davvero miserando, questo sì che era ed è tutto imputabile all’amministrazione comunale. Il 2018, già a metà maggio, si annunciava quindi sotto una brutta stella”.
Poi altri dati: “Ad oggi il Comune ha incassato circa 398.000 euro come “tassa di sbarco” (che è di 2,50 euro a persona non residente a Ponza). A questa cifra di 398.000 euro vanno però detratti i 41.000 euro che Laziomar ha versato quest’anno (in ritardo) per i mesi di settembre-ottobre-novembre-dicembre 2017. Quindi l’incasso reale, ad oggi, è di 357.000 euro. Nel 2017 l’incasso della “tassa di sbarco” era stato di 430.000 euro, pari a 172.000 presenze di turisti. Quest’anno 2018, l’incasso dovrebbe essere di 363.000 euro, pari a circa 145.000 presenze. Il Comune nel bilancio 2018 aveva previsto di incassare dalla “tassa di sbarco” 420.000 euro”.