Indagato con le accuse di omissione di atti d’ufficio e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, un ufficiale giudiziario di Latina rischia ora la sospensione dal servizio.
L’inchiesta a carico dell’ufficiale giudiziario, L.C. le sue iniziali, di 56 anni, è stata avviata dopo la mancata consegna a un indagato dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari a carico di quest’ultimo.
Il 56enne si era giustificato sostenendo che nella strada in cui doveva recapitare l’avviso vi erano problemi con i numeri civici, compreso quello dell’abitazione dell’indagato.
Una circostanza che, dagli accertamenti svolti dalla Procura della Repubblica di Latina, sarebbe però stata smentita.
Gli inquirenti hanno quindi chiesto per l’ufficiale giudiziario la misura interdittiva della sospensione dal servizio, respinta dal gip a febbraio e dal Tribunale del Riesame di Roma il mese dopo.
Secondo i giudici il 56enne potrebbe essere rimasto vittima di un mero e innocente errore. Una circostanza che non si potrebbe escludere.
Gli inquirenti hanno però continuato a battere sulla presunta falsità delle affermazioni del 56enne con i problemi su una serie di numeri civici, compreso quello dell’abitazione in cui doveva consegnare l’avviso, forti anche di foto fatte per mostrare come sarebbe stata facilmente rintracciabile e identificabile proprio dal numero civico la casa in cui consegnare l’avviso di conclusione delle indagini preliminari.
Un particolare che ha portato ora la Corte di Cassazione ad accogliere il ricorso della Procura di Latina e a rinviare il caso, per un nuovo pronunciamento, al Riesame.
L’ufficiale giudiziario rischia così di vedersi applicare la misura interdittiva.