Autostrada Roma-Latina, Zaccheo stronca il sindaco Coletta: “Non conosce progetto”

Il tratto autostradale tra Roma e Latina

“Sono costretto mio malgrado ad intervenire di nuovo sulla Roma – Latina perché c’è chi, svilendo il suo ruolo istituzionale di rappresentante degli interessi dei cittadini di Latina e mortificando un territorio rappresentato dalla provincia pontina e dal sud della provincia di Roma, si arroga il diritto di lanciare, in totale autonomia esautorando tutte le parti sociali e politiche, proposte che penalizzerebbero irrimediabilmente queste comunità”. A parlare è l’ex sindaco di Latina Vincenzo Zaccheo. Che punta il dito. “Appaiono dunque inverosimili ed incredibili le dichiarazioni del sindaco di Latina, Damiano Coletta, riportate dalla stampa nelle quali propone l’idea di accantonare la Roma-Latina perseguendo unicamente il mero miglioramento della Pontina attraverso la messa in sicurezza e la realizzazione della sola Cisterna Valmontone. Presumibilmente Coletta non conosce il progetto né si è letto alcun documento allegato al dossier Roma-Latina, né gli atti prodotti dal consiglio comunale nelle passate legislature.

Vincenzo Zaccheo

Realizzare la sola bretellla Cisterna-Valmontone comporterebbe secondo gli studi dell’epoca un aumento del traffico sulla Pontina di 60.000 veicoli al giorno e se parametriamo questo dato ad oggi avremmo tutti l’idea di cosa potrebbe generare quel flusso di veicoli e mezzi pesanti in una strada che è già al collasso, anche se venisse allargata come propone l’attuale sindaco di Latina,


La proposta di Coletta, assunta in totale autonomia esautorando il consiglio comunale e senza alcun confronto con le parti sociali e politiche del territorio, vanificherebbe quindi anni ed anni di trattative condotte dalla precedente gestione amministrativa di Latina, avvenuta su mandato di tutti i sindaci della Provincia e dei comuni a sud di Roma, che non puntavano unicamente al miglioramento delle tratte autostradale Roma – Latina e Cisterna- Valmontone ma anche ad ottenere opere di compensazione strategiche per quei territori.

Opere di compensazione del valore di diverse decine di milioni di euro che oggi sono possibili solo se verrà realizzato per intero il progetto della Roma-Latina licenziato dal Cipe.

E’ appena il caso di ricordare al sindaco Coletta che il tavolo tecnico, insediato in quegli anni presso il Comune di Latina, ha ottenuto in sede di chiusura della Conferenza dei Servizi per l’approvazione del progetto definitivo dell’opera la realizzazione della:

− Tangenziale Est di Latina per collegare Borgo Piave a Borgo San Michele in alternativa al tratto della SR 148;

– Adeguamento della Strada Borgo Piave-Foce Verde;

− Sistemazione ed adeguamento della rotatoria di Borgo Piave e del Piccarello;

− Realizzazione degli adeguamenti viari nelle zone di ingresso alla città di Latina;

− Miglioramento funzionale in sede della strada esistente ‘Via Apriliana’, nel tratto tra lo svincolo autostradale e la stazione di Campoleone di Latina;

− Miglioramento funzionale in sede della strada esistente ‘Via dei Giardini’ nel tratto tra lo svincolo autostradale e la SR Nettunense;

− Realizzazione dell’Asse viario di connessione tra la SR ‘Ariana’ e la SP ‘Artena – Cori’ –Nuova viabilità –

− Tangenziale di Lariano – Nuova viabilità –

− Realizzazione dell’Asse viario di collegamento tra Velletri e la SP ‘Velletri – Cori’

− Miglioramento funzionale in sede della SP ‘Velletri – Cori’ nel tratto tra il nuovo asse di collegamento con Velletri, di cui sopra, e la tangenziale di Lariano.

Ma vi è di più perché nella Conferenza di Servizi venne accettata ed inserita agli atti la proposta di applicare ai coltivatori proprietari delle aree da espropriare, per la realizzazione dell’opera, lo stesso Accordo per la determinazione delle indennità di espropriazione adottato per la realizzazione del passante autostradale di Mestre.

Un accordo che assume per i coltivatori-proprietari delle aree un particolare valore in quanto vengono stabilite: le procedure per l’acquisizione degli immobili mediante accordo di cessione volontaria; criteri di valutazione degli indennizzi spettanti ai soggetti espropriati e a coloro che, pur non privati del loro bene, subiscono un danno apprezzabile dalla realizzazione dell’opera; forme dirette ed indirette di partecipazione delle Associazioni di categoria nelle fasi di progettazione ed approvazione delle opere; le modalità ed i tempi di pagamento degli indennizzi.

Damiano Coletta, sindaco di Latina

Sempre il sindaco Coletta dovrebbe poi sapere: che se si modifica il progetto definitivo approvato dal Cipe occorre ripetere tutte le procedure, tornando di fatto all’anno 2002, ed impiegare innumerevoli ulteriori anni; che se si chiede di realizzare opere diverse da quelle approvate dal Cipe ci sarà la perdita del finanziamento concesso; che se si modifica il progetto definitivo approvato dal Cipe si perdono tutte le misure compensative ottenute per il territorio unitamente alla applicazione dell’Accordo di Mestre per la espropriazione delle aree.

Infine se si modifica il progetto definitivo approvato dal Cipe decade la dichiarazione di pubblica utilità e l’imposizione dei vincoli preordinati alla espropriazione delle aree che sono stati da poco prorogati di ulteriori due anni come da avviso pubblicato la decadenza dei vincoli preordinati all’esproprio comporta la necessità di riapprovare il progetto definitivo dell’opera.

Dunque in questo modo Coletta non solo abdica al ruolo di presidente della conferenza dei sindaci, evitando di coinvolgere la gran parte dei suoi colleghi, ma sostiene anche una posizione minoritaria che al tempo stesso penalizza la sua città e i territori limitrofi e li condanna sine die all’isolamento infrastrutturale e istituzionale.

Per parlare seriamente della Roma-Latina c’è stato bisogno dell’iniziativa della città di Cisterna e del sindaco Mauro Carturan che ringrazio infinitamente, insieme al presidente del suo Consiglio Comunale, per la sensibilità e l’attenzione dimostrate.

Faccio allora appello al presidente della Provincia, Carlo Medici, perché sia lui promotore di una conferenza dei sindaci allargata alle parti sociali, alle categorie produttive, agli ordini professionali e ai massimi rappresentati di Regione e Governo.

Latina non può abdicare al ruolo guida di una provincia e di un territorio che oggi più che mai necessitano di essere collegati in maniera efficiente e moderna al resto del paese”.