“Non siamo soliti raccogliere le provocazioni che poggiano sulla totale diversità dei fatti esposti rispetto alla realtà delle cose, ma il dovere di informare, con onestà di intenti, la comunità, verso la quale abbiamo anche questo obbligo, ci impone la puntualizzazione di situazioni falsate da travisamenti mediatici”. E’ questo l’incipit dell’intervento di Crescenzo Napolitano, presidente dell’associazione “Italcaccia” di Itri, dopo che voci dell’opposizione consiliare comunale e social network hanno eccepito sull’incarico affidato dall’Amministrazione Comunale del paese, all’associazione di cui è presidente e che viene deputata a svolgere attività antincendio e di assistenza alle manifestazioni sportive presso i siti dove queste si svolgono.
“Ci meraviglia il fatto – prosegue Napolitano – che si ignori il dato inoppugnabile che, a Itri, secondo quanto previsto dall’attuale disciplina normativa in materia di protezione civile (e non secondo una norma riportata da chi, con questo riferimento, dimostra di non aver compreso correttamente la disciplina normativa applicabile alla materia in esame) i soci dell’associazione “Italcaccia”, sono senz’altro titolati a svolgere le predette attività, essendo stati a ciò abilitati dai competenti organi formativi e di controllo. Risulta, poi, risibile la contestazione mossa al provvedimento comunale da chi teorizza l’abilitazione allo svolgimento di questo compito solo in funzione del possesso di un automezzo dotato di lampeggiante blu che, come si evince anche da parte di chi non è un addetto ai lavori, non fornisce alcun elemento pratico che possa risultare di preziosa utilità nelle emergenze che richiedano questa specifica opera dei volontari; anzi sono proprio i volontari di altre associazioni, come, ad esempio la “Protezione Civile”, i cui mezzi sono dotati di lampeggiante blu, a non essere titolati a svolgere compiti di assistenza antincendio alle manifestazioni sportive (tra cui il Campo Sportivo comunale).
L’incarico conferito all’”Italcaccia” per l’avvistamento degli incendi boschivi nella stagione estiva appena trascorsa ha completamente ribaltato il dato statistico relativo al numero dei roghi e della superficie distrutta dal fuoco verificatisi nel territorio di Itri, comune che, fino al 2017 è risultato essere uno dei più devastati, nel Lazio e nell’Italia, mentre, nel 2018, il fenomeno si è ridotto notevolmente, limitandosi a registrare solo pochi e neppure estesi casi, prontamente fronteggiati da chi ne aveva la competenza. A tale proposito va precisato che, a partite dall’anno in corso, i soci dell’Italcaccia unitamente agli appartenenti all’ATC LT2 e ai volontari dell’A.F.V. Frà Diavolo, sono stati gli unici a svolgere il servizio di avvistamento degli incendi boschivi sul territorio del comune di Itri.
Certamente – conclude Napolitano – se lo zelo di chi ha forse ispirato la sortita sui social di commentatori dei fatti comunali si fosse manifestato anche nella individuazione di uno solo dei piromani di provata professionalità criminosa che, fino al 2017, avevano fatto dei boschi itrani un pauroso scempio per via del devastante fuoco che li ha attraversati, nessuno avrebbe negato il dovuto riconoscimento per un’operazione che è stata inutilmente attesa anche come forma di giustizia nei confronti della collettività che è la prima a pagare per le conseguenze drammatiche di queste devastazioni ambientali”.