Coinvolti in un’inchiesta su un ampio giro di spaccio di droga ad Aprilia, in 46, tra volti noti alle forze dell’ordine e perfetti sconosciuti, rischiano ora il rinvio a giudizio. A chiedere per loro un processo è stato il sostituto procuratore Giuseppe Bontempo.
Nell’ambito di un’indagine avviata nel 2012, i carabinieri hanno cercato di ricostruire una rete di spaccio di sostanze stupefacenti, hashish in particolare, nella città del nord pontino.
Compiendo alcuni arresti, ma soprattutto battendo su un lungo elenco di intercettazioni telefoniche, gli investigatori hanno tracciato le linee di una parte del mercato della droga ad Aprilia, ritenendo degli indagati responsabili anche di due rapine.
Moltissimi gli episodi per cui i militari non sono riusciti a individuare il luogo dello smercio di stupefacenti e il tipo di droghe vendute. Nessun dubbio però per loro che nelle conversazioni registrate si stesse discutendo appunto di droga.
Dalla Procura di Latina, dopo essersi visti negare gli arresti chiesti, hanno quindi chiuso le indagini preliminari e chiesto i rinvii a giudizio.
I 46, difesi tra gli altri dagli avvocati Fabrizio D’Amico, Oreste Palmieri, Gaetano Marino, Sandro Marcheselli, Angelo Staniscia, Omar Nardin, Federico Savo, Dario Coronella, Claudio Cesare Iacovoni, Alessandro Farau, Alessandra Poma, Giuseppe Marcoccio, Andrea Barbesin, Leone Zeppieri, Fabio Federici, Angelo Palmieri, Paolo Zeppieri, Luca Amedeo Melegari, Fabio D’Acunto, Dino Lucchetti e Adriana Anzeloni, dovranno comparire il prossimo 19 aprile davanti al giudice per l’udienza preliminare Giuseppe Cario, che dovrà decidere se disporre per loro un processo.