Grotta di Tiberio, l’hotel è salvo. “Inspiegabilmente. Cusani si dimetta”

“L’albergo di famiglia è salvo, ma ora Cusani deve dimettersi”. Lo dicono in una nota dalla minoranza consiliare, rappresentata dalla civica Sperlonga Cambia.

Il Tar ha accolto in parte il ricorso del suocero del sindaco Cusani, proprietario, fino a qualche tempo fa insieme allo stesso Cusani, dell’hotel ‘Grotta di Tiberio’. Le opere abusive dell’hotel non vanno abbattute, malgrado una sentenza definitiva di condanna per abusivismo edilizio. La parte più interessante, tuttavia, è la motivazione data dai giudici amministrativi. L’hotel è salvo perché il Comune di Sperlonga, ‘inspiegabilmente’, nonostante gli abusi accertati in via definitiva dalla Corte di Cassazione, non ha proceduto alla revisione e alla revoca dei titoli rilasciati. In pratica, ha emesso un ordine di demolizione viziato in quanto basato su una relazione risalente a sei anni prima, redatta da un tecnico esterno all’amministrazione, rinunciando di fatto a esercitare i propri poteri in materia di vigilanza e repressione degli abusi edilizi.


‘Inspiegabilmente’. È questo il termine usato dai giudici del Tar, che non si spiegano come mai il Comune di Sperlonga non abbia attivato i propri poteri e proceduto alla demolizione di una struttura riconosciuta dalla legge come abusiva. Ciò che per i giudici del Tar appare ‘inspiegabile’, per la Procura di Latina, invece, una spiegazione ce l’ha ed è scritta nelle carte dell’inchiesta Tiberio, che vede Cusani sotto processo con l’accusa di aver corrotto i funzionari comunali per evitare la demolizione delle opere abusive dell’hotel di famiglia.

In un contesto simile, parlare di conflitto di interessi di Cusani appare addirittura riduttivo, considerando l’incidenza che le vicende personali del sindaco hanno avuto e continuano ad avere sulla vita amministrativa di Sperlonga. Missione compiuta, dunque. Gli abusi dell’hotel sono salvi, ma questa è anche l’ulteriore dimostrazione che Cusani non può continuare a essere sindaco. Non può farlo non solo per una questione di conflitto di interessi, ma anche per ciò che arriverebbe a rappresentare. La carica di Sindaco di Sperlonga, infatti, diventerebbe una causa di non punibilità: chi vuole fare abusi edilizi senza subirne le conseguenze, nonostante una condanna definitiva, può farsi eleggere sindaco di Sperlonga.

A questo punto, con quale credibilità il Comune di Sperlonga potrà ordinare la demolizione delle opere abusive nei confronti di un qualsiasi normale cittadino? Come potrà ordinare la demolizione di una tettoia o di un cancello abusivi a un privato, se le opere abusive di un albergo dello stesso sindaco, peraltro condannato in via definitiva, sono destinate a rimanere in piedi? Nel silenzio delle istituzioni, inermi e impotenti, il Comune di Sperlonga è diventato un luogo dove per alcuni esistono le regole e per altri, pochi, esistono solo le eccezioni. Inspiegabilmente”.