Consiglio di Stato “ignorato”, polemica sulle concessioni vista mare

Concessioni vista mare scoppia il caso Circeo I. A sollevarlo è il gruppo di opposizione “Verso il domani” che ovviamente, chiama in causa l’attuale maggioranza rispetto alcune scelte fatte in passato ma sarebbero piuttosto attuali. “Fino al mese di maggio 2012, le amministrazioni comunali che hanno avuto -si legge nella nota a firma del gruppo consiliare di opposizione – come sindaci Giuseppe Schiboni e Vincenzo Cerasoli hanno rilasciato vari ampliamenti della originaria concessione demaniale accordata nel 1976 dalla Capitaneria di Porto alla Cooperativa Circeo 1°. La prassi è sempre stata la stessa e cioè una richiesta di ampliamento avanzata dalla Cooperativa ai sensi dell’art. 24 del Regolamento del Codice della Navigazione. Questo articolo, infatti, prevede la possibilità di ampliare una concessione esistente, ma solo nel senso di una necessità legata alla sicurezza e al corretto utilizzo del bene già concesso e, in ogni caso, per una minima consistenza quantitativa”.

Questo quanto previsto dal codice nella navigazione ma secondo i consiglieri di opposizione la situazione al Circeo non sarebbe propriamente questa. “Diversamente, non si parla più di un ampliamento – si legge infatti nella nota – ma di una vera e propria nuova concessione con la conseguente necessità di un bando pubblico; anche per consentire ad altre imprese di poter accedere alla gestione degli spazi demaniali. Invece questo non è mai successo, con la ovvia conseguenza che la Cooperativa Circeo 1° ha potuto espandersi senza avere mai alcun concorrente da battere. Nel 2014 la stessa Cooperativa ha avviato una lite giudiziaria contro il Comune retto dalla amministrazione Petrucci che aveva – appunto – revocato uno dei suddetti ampliamenti. Ma, alla fine del contenzioso, il Consiglio di Stato – dando ragione al Comune – ha definitivamente stabilito che gli ampliamenti di concessione rilasciati nel porto del Circeo applicando l’articolo 24, sono illegittimi. Di conseguenza, vanno revocati. La sentenza venne notificata in Comune nel mese di luglio 2017 ma non sembra che la nuova amministrazione la abbia mai applicata. E, viste le note incompatibilità esistenti in materia, se ne capirebbe anche il perché. Pertanto il Gruppo Consiliare ‘Verso il Domani’ ha ritenuto opportuno interrogare il sindaco Schiboni nel merito”. Con una interrogazione gli esponenti di oppisizione chiedono sostanzialmente una cosa semplicissima e cioè che quanto disposto dal Consiglio di Stato venga, a distanza di circa un anno, messo in pratica dall’amministrazione comunale.