“Un proposta concreta, realizzabile e a vantaggio del Comune di Cisterna di Latina, della libertà di godimento delle proprie abitazioni e del libero mercato, è quella pervenuta oggi al Comune, elaborata dalla coordinatrice Arch. Pamela Simione e protocollata a nome del Partito Democratico.
La proposta presentata: Un problema annoso e scomodo abita gli immobili del Quartiere S.Valentino, l’impossibilità dei possessori di trasformare il “diritto di superficie” in nuda proprietà e di godere della propria abitazione in totale libertà, come qualsiasi altro cittadino fa con la propria casa.
Un problema che un sindaco dopo l’altro, con una spintarella distratta del piede, ha nascosto sotto il tappeto della casa comunale per anni trascurandone l’esistenza e la rilevanza. Oggi (4/10), il Partito Democratico, ha protocollato una proposta per sollecitare la Pubblica Amministrazione a dare seguito all’iter iniziato nel 2012 e concedere questa trasformazione ai richiedenti affinché abbiano libero godimento delle proprie abitazioni e perché le stesse possano essere immesse nel libero mercato in virtù del loro valore reale.
Quella del PD è una proposta di semplice realizzazione che permetterà, tra l’altro, al Comune di Cisterna, di avere nuove e ingenti entrate economiche. Nello specifico, a partire dagli anni 70, il Comune di Cisterna di Latina ha concesso a cooperative edilizie e similari la facoltà di costruire alloggi su terreni di proprietà comunale, concessi “in diritto di superficie”, cosi come previsto dalle leggi n. 167/ 1962 e n. 865 del 1971.
L’edificazione e la vendita di questi immobili erano e sono disciplinate da convenzioni che definiscono i vincoli di godimento, il prezzo massimo di vendita e la facoltà di prelazione in favore del Comune di Cisterna di Latina. Negli ultimi anni è emersa vigorosa la necessità di trasformare questo “diritto di superficie” in una vera e propria “proprietà” annullando i vincoli di convenzione per questo nel 2012 la P.A. ha approvato il Regolamento che consente questa trasformazione e ne definisce le modalità.
Di fatto dal 2012 a oggi nulla è cambiato e il Regolamento non trova ancora attuazione e sonnecchia inapplicato negli archivi comunali. La ragione di questo inadempimento sembra risiedere nel fatto che prima della definizione di questo iter è necessario l’affrancamento degli usi civici, gravanti sulle aree, ma, a nostro avviso, questa fase di stallo, è in realtà determinata dalla sola volontà politica delle amministrazioni dell’ultimo decennio che mai hanno dedicato attenzione a questo tema. Tutti hanno da guadagnarci, il libero cittadino, la Pubblica Amministrazione e gli aventi diritto sugli usi civici, e allora perché tutto è immobile?.
A voler pensar male, la scelta di bloccare il mercato immobiliare del PEEP, potrebbe non essere poi cosi casuali, potrebbe esserci la volontà specifica di non interferire nel mercato immobiliare delle nuove edificazioni, ma noi vogliamo credere che non sia cosi e che tutto ciò sia solo frutto di disinteresse e negligenza politica. Partendo da questa visione ottimistica del mondo, sollecitiamo quindi la P.A. e questa maggioranza a far buon uso della nostra proposta e soprattutto a porre la propria attenzione su questo tema che da troppo tempo e senza motivazioni sufficienti se ne sta chiuso in un cassetto.