“Il patrimonio edilizio scolastico in Italia, con i suoi 42408 edifici, non si presenta in buono stato. Il problema riguarda sia le verifiche di vulnerabilità sismica degli edifici scolastici che l’adeguamento alla normativa di sicurezza antincendio. Infatti di tutti gli edifici, il 95% non ha il certificato di vulnerabilità sismica ed il 58% non ha il certificato di prevenzione incendi. D’altronde cosa aspettarsi da fabbricati con una storia centennale (10% dei casi), o ultracinquantennale (60%); da cui emerge che solo la metà ha il collaudo statico, mentre oltre i due terzi non sono a norma. La gravità del problema è tutt’altro che trascurabile se si considera che ad usufruirne sono 8,5 milioni di studenti, 850 mila docenti, 250 mila ATA e 6000 dirigenti. Il prossimo 31 dicembre 2018 scade il termine (inizialmente fissato al 31 dicembre 2017 e poi prorogato), per la presentazione della certificazione sulla vulnerabilità sismica dei fabbricati scolastici. La questione non è da poco se si pensa che la Cassazione ha stabilito che una scuola di Roccastrada (Grosseto) con un indice di vulnerabilità di 0,99, quindi di poco minore del valore minimo uguale a 1, deve essere chiusa e per tali motivi il sindaco è indagato per abuso d’ufficio, per essersi assunto la responsabilità di aver tenuto aperto l’edificio.” Lo scrive in una nota stampa il circolo Prc Formia “Enzo Simeone”
“Non aiuta il fatto che l’attuale governo giallo-verde ha smantellato l’unità di missione “Italiasicura” istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, che – oltre ad una sistemazione del quadro normativo (oltre 40 norme emanate nell’arco di vent’anni) – aveva avviato il censimento delle strutture scolastiche, con l’istituzione di una anagrafe a cui i Comuni e gli altri enti proprietari degli edifici scolastici sono tenuti a contribuire aggiornando la piattaforma realizzata allo scopo. Oggi il controllo dello stato dell’edilizia scolastica è passato al Ministero dell’istruzione (MIUR), il quale deve fronteggiare l’ingente richiesta di interventi edilizi da parte delle Regioni, che viene stimato intorno a 40 miliardi di Euro per la messa in sicurezza e 100 mld per la ricostruzione. A fronte di finanziamenti di pochi miliardi di euro (1,7) previsti nel triennio 2018-2020. Numeri da emergenza nazionale che fanno ben vedere quali sono i veri problemi del paese alla faccia della sicurezza e dell’immigrazione, branditi a mo’ di clava al solo scopo di confondere l’opinione pubblica. Noi invece che non subiamo il fascino della demagogia, ma siamo con i piedi ben piantati per terra lo andiamo dicendo da anni che per gli edifici scolastici di Formia occorre maggiore attenzione.”
Il problema non è da poco visto che la nostra città si caratterizza anche per la notevole concentrazione di scuole con i suoi quarantanove (tra privati e pubblici) istituti divisi tra: scuole dell’infanzia (20), scuola primaria (12), scuole medie (8), scuole superiori (9), che ne fanno una centralità dell’intero comprensorio.
Numerosi sono gli interventi realizzati negli edifici scolastici di proprietà provinciale (gli studi di grado superiore) e in quella di proprietà comunali, ma non basta. E’ necessario che siano resi pubblici – per ogni istituto – il piano di emergenza e il documento di valutazione dei rischi, la valutazione di sicurezza sismica, il certificato di collaudo statico, quello di agibilità–abitabilità e di omologazione alla centrale termica, la certificazione della prevenzione incendi. Insomma tutto ciò che serve a tranquillizzare noi cittadini sul reale stato degli edifici pubblici.
“Il comune di Formia – continua la nota – ha ricevuto dal MIUR dei finanziamenti per l’adeguamento strutturale e antisismico dei seguenti edifici: Dante Alighieri (96mila euro), Vitruvio Pollione (78mila euro) e Edmondo De Amicis (68mila euro). Sono previsti inoltre interventi ben più consistenti. Infatti il comune di Formia ha chiesto un finanziamento di 2.500.000 di euro per l’intervento denominato “Progetto di completamento scuola elementare e materna De Amicis demolizione e ricostruzione corpo2” e un altro finanziamento di 7.550.000 di euro per l’intervento denominato “Progetto di demolizione e ricostruzione per la sostituzione dell’edificio scolastico Pollione”. E’ possibile sapere a che punto siamo con questi interventi? oppure dobbiamo attendere un evento casuale, speriamo non drammatico, per conoscerne lo stato, come purtroppo è accaduto in altri casi.