Niente sconti per Alex Marroni. Il 28enne di Latina, condannato a 16 anni di reclusione per l’omicidio del ristoratore Matteo Vaccaro, aveva chiesto il riconoscimento della sua collaborazione con la giustizia e la semilibertà.
Le richieste sono state però respinte prima dal Tribunale di Sorveglianza di Roma e ora dalla Corte di Cassazione.
Vaccaro venne ucciso il 31 gennaio 2011 al Parco Europa, a Latina, nel corso di quello che doveva essere un incontro chiarificatore per un litigio che, in precedenza, il giovane aveva avuto nel suo locale con il cugino di Francesco D’Antonio, ritenuto poi dagli inquirenti l’organizzatore della spedizione punitiva.
Per quel delitto sono stati condannati in via definitiva a 16 anni di reclusione Alex Marroni, accusato di aver sparato e freddato con un colpo di pistola la vittima, a 15 anni e mezzo Francesco D’Antonio, e a 3 anni, 4 mesi e 20 giorni Paolo Peruzzi, Gianfranco Toselli, Fabrizio Roma e Matteo Ciaravino, riqualificando però il reato da morte come conseguenza di altro reato a concorso anomalo in omicidio.
In primo grado, a Latina, Marroni e D’Antonio erano sono stati condannati a 24 anni di reclusione, Paolo Peruzzi a 16 anni, e gli altri tre imputati, Fabrizio Roma, Matteo Ciaravino e Gianfranco Toselli a 15 anni.