“Nei giorni scorsi il Ministero degli interni – guidato dal leghista Matteo Salvini – ha emenato una circolare con la quale ha chiesto ai prefetti e a tutti agli enti locali l censimento di tutti gli immobili occupati in modo abusivo, degli occupanti e l’immediato allontanamento degli stessi. La circolare, firmata dal capo di gabinetto del ministro Salvini, ha raccomanda ai prefetti la “massima rapidità” nell’esecuzione sia dei censimenti che degli sgomberi, sottolineando come in particolare sia necessario agire in fretta per evitare il ripetersi di tali fenomeni, considerati alla stregua di veri e propri attentati allo Stato.” Lo scrive in una nota stampa il Partito della Rifondazione Comunista di Latina.
“E’ necessario, si legge nella nota diffusa, «attendere agli sgomberi con la dovuta tempestività, rinviando alla fase successiva ogni valutazione in merito alla tutela delle altre istanze, nella consapevolezza che il consolidamento di situazioni d’illegalità possa recare un grave pregiudizio ad alcuni dei principali valori di riferimento nel nostro ordinamento».Il giro di vite andrà a colpire non solo i centri sociali occupati ma anche edifici abbandonati presi a dimora da migranti o da quanti – anche italiani quindi – non possono permettersi di pagare un affitto, perché non sono nelle condizioni economiche per farlo. Sono previsti interventi specifici a tutela di soggetti fragili e dei minori. Infatti sempre la circolare del Viminale, dispone per essi specifici interventi a carico dei Servizi sociali dei Comuni, previo accertamento che non ci sia alcuna possibilità di garantire il sostegno attraverso parenti o altre strutture. Molto restrittivi i parametri per rientrare nell’alveo dell’assistenza pubblica e, in ogni caso, relegati ad accertamenti da farsi soltanto in un secondo momento rispetto allo sgombero. Cioè prima di butto in mezzo ad una strada e poi cerco di capire se posso darti una mano.
L’obbiettivo dichiarato è quello di garantire la proprietà privata e la tutela della sicurezza sul territorio, ma in realtà Salvini si prefigge di prendere due piccioni con una fava: da un lato liberando immobili e spazi di grandi proprietari immobiliari (banche, speculatori edilizi, ecc.) nelle grandi città e dall’altro colpendo i migrati e i tanti centri sociali da sempre nemici implacabili della lega e del suo razzismo nei confronti dei diversi (meridionali, comunisti, migranti, senzatetto e chi più ne ha più ne metta). Però c’è dell’altro, perché addebitare tutte le colpe al ministro è ingeneroso.”
“In realtà la circolare non è altro che l’applicazione del decreto-legge” varato nel 2017 – in materia di “gestione del tema dell’occupazione arbitraria degli immobili. Al Viminale al posto del leghista Salvini c’era il democratico Marco Minniti. D’altronde sono tanti i punti di contatto tra i due, tant’è che l’attuale inquilino del Viminale non ha mai nascosto ad esempio che il suo precedessore ha fatto un ottimo lavoro per quanto riguarda il respingimento dei migranti e che i suoi obbiettivi non stravolgerlo. Gli sgomberi insieme alla pistola taser – l’arma ad impulsi elettrici che inibisce i movimenti dei soggetti colpiti con il rischio che questi ultimi possano anche morire – sono il pacchetto sicurezza di Salvini e della lega, partito che tra l’altro parla diffusamente di legalità, ma che è stato condannato a pagare 49milioni di euro per frode a danno dello Stato.”
Ribadiamo infine la nostra assoluta contrarietà a qualsiasi “Sgombero degli spazi sociali autogestiti e organizzati dal basso” e tanto meno degli edifici occupati da quanti hanno un evidente problema abitativo, a cui lo Stato propone come unica soluzione il bastone. D’altronde sono continui i riferimenti a interventi muscolari da parte del ministro dell’interno di fronte a problemi di chiara natura sociale – molto spesso frutto della crisi economica che sta colpendo il nostro paese e che quindi avrebbero bisogno di soluzione ben diverse da quelle prospettate dal governo giallo-verde. L’aria nelle nostre città comincia a farsi sempre pesante, ma noi siamo pronti a respingere la cultura della violenza di Stato.