Fallimenti, aste e un hotel venduto a un prezzo stracciato: indaga la Procura

La Procura della Repubblica di Latina

Turbativa d’asta, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, abuso d’ufficio, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio. Numerose le ipotesi di reato alla base di un’inchiesta aperta dal sostituto procuratore Giuseppe Bontempo a carico di cinque commercialisti del capoluogo pontino. E il numero degli indagati sembra destinato ad allargarsi. Un’indagine relativa a una procedura concorsuale, con al centro la vendita di un hotel di Terracina a due passi dal mare.

L’inchiesta è partita dalla denuncia presentata direttamente alla Procura generale presso la Corte d’Appello di Roma da un’imprenditrice.


La donna gestiva una società con sede a Cuneo, proprietaria dell’hotel nella città di Giove, una srl che aveva dato in affitto a una seconda società, con cui veniva gestita la struttura ricettiva. Due anni fa quest’ultima società, una sas, rappresentata dalla medesima imprenditrice, è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Latina, che dichiarava il fallimento anche della donna, in quanto socio responsabile in maniera illimitata. L’hotel, a seguito di una procedura esecutiva del 2008, era stato inoltre pignorato e nell’ambito di tale procedura stimato da un perito del valore di oltre 4 milioni di euro. E a tale prezzo, dopo essere stato dato in custodia a un notaio di Terracina, a febbraio dell’anno scorso è stato mandato all’asta.

Il curatore del fallimento della società, un commercialista di Latina, ha poi nominato amministratore, al posto dell’imprenditrice, un altro commercialista del capoluogo pontino. Lo stesso curatore ha quindi presentato al Tribunale un programma di liquidazione, stimando in oltre 800mila euro i debiti dell’azienda e puntando sulla vendita diretta delle quote della società proprietaria dell’hotel, specificando che vi era un’offerta di acquisto di tali quote presentata tramite un noto studio legale di Latina.

Dato l’incarico a un altro commercialista di Latina per valutare le quote dell’azienda, le stesse sono state stimate del valore di quasi 240mila euro. Una somma ritenuta irrisoria dall’imprenditrice che ha presentato la denuncia, considerando che l’hotel era stato ritenuto un bene del valore di oltre 4 milioni.

In poco tempo però quelle quote sono state vendute all’offerente, un altro commercialista ancora, sempre di Latina, in cambio di poco più di 280mila euro, versati mediante dodici assegni circolari emessi lo stesso giorno della vendita.

Particolari che hanno fatto ritenere all’imprenditrice che l’acquirente sapeva di essere l’unico offerente e che si sarebbe così aggiudicato senza troppi problemi l’azienda e dunque lo stesso hotel.

Subito dopo l’amministratore della società, tramite lo stesso legale che aveva fatto presentare all’acquirente l’offerta, ha ottenuto la sospensione dell’esecuzione immobiliare, che giunta l’asta al terzo tentativo partiva da una base di quasi 2,3 milioni di euro.

Altro elemento che ha fatto ipotizzare all’imprenditrice che i commercialisti intervenuti nella vicenda avessero organizzato tutto per sottostimare le quote societarie, far mettere a uno di loro le mani sull’hotel e quest’ultimo fare affari con un altro albergatore di Terracina.

Il commercialista che ha acquistato le quote a maggio le ha poi cedute a un familiare e alla moglie dell’avvocato che gli aveva fatto presentare l’offerta, per circa 170mila euro, pagati sembra con gli stessi assegni circolari utilizzati per l’aggiudicazione delle quote.

Infine, ottenuta dalla società la rinuncia agli atti esecutivi, si è estinta anche la procedura esecutiva sull’hotel.

Un albergo dunque passato di mano per pochi spiccioli, dopo un ulteriore intervento dello stesso commercialista incaricato della prima perizia.

Passata l’inchiesta alla Procura di Latina il sostituto Bontempo sta ora cercando di far luce su tutti di diversi passaggi ritenuti dall’imprenditrice che ha presentato la denuncia inseriti in un unico disegno criminale e sull’operato di cinque commercialisti e non solo. L’ennesima indagine sugli affari che vengono fatti da alcuni professionisti all’ombra del Tribunale di Latina.