“L’Amministratore Delegato di Acqualatina Raimondo Besson tenta di smontare il risultato della Class Action all’indomani dell’accoglimento da parte del Tribunale di Roma delle partite pregresse (per tutti gli utenti) e la destinazione a cause ordinarie dei danni e disagi, diversi nei singoli casi. E’ quanto si legge in una nota stampa a firma di iscritti del Partito Democratico della Provincia di Latina. “Besson gioca sporco per scoraggiare gli utenti a partecipare ai rimborsi – continua la nota – poiché sa di doverli pagare fino all’ultimo centesimo. Acqualatina ha dichiarato utili per 11 milioni di euro nel 2017, anno orribile per il deficit idrico e i disagi subiti dalle popolazioni, soprattutto nel sudpontino. Ciononostante, il rinnovo dei vertici della società ha visto riconfermare il Presidente, Michele Lauriola, ed una terna orientata da Forza Italia, Fratelli d’Italia ed una parte del Partito Democratico.”
“Si consolida così il dominio di una società che ha brillato per inefficienza su manutenzioni e realizzazione di nuove reti e che al di là degli sbandierati profitti (49% Idrolatina e 51% Parte Pubblica), è completamente decotta ed inefficiente. Se il PD s’è diviso, i cosiddetti civici non sono stati da meno. Aprilia non ha partecipato, Latina ha votato contro, Formia si è astenuta, e la partita è stata vinta da Fazzone con alcuni comuni (sindaci PD) in condizione ancillare e di deferenza.”
“Apparentemente tutti sono a favore della ripubblicizzazione dell’acqua ma nella sostanza le forze che sostengono il potere clientelare e di profitto di Acqualatina, tirano un bel sospiro di sollievo e consolidano la presa. I Comuni di ATO 4 avrebbero fatto bene a richiedere l’indagine amministrativa sulla società come da noi suggerito quasi un anno fa, ma sono ancora in tempo per farlo. La battaglia per la gestione pubblica dell’acqua è lunga e complessa. Il sistema Acqualatina è fortissimo e per batterlo c’è bisogno di una forte mobilitazione unitaria.”
La Class Action va sostenuta decisamente e così ci accingiamo a fare. Prigionieri dell’emergenza nella scorsa estate, i Comuni hanno approvato lavori che si stanno rivelando assai discutibili per garantire le forniture necessarie di acqua. I pozzi dell’Acervara di Formia ed il collegamento Cellole – Minturno, in alternativa alla ricaptazione delle sorgenti (Mazzoccolo e Capodacqua) e alla riparazione delle reti, non rappresentano la sicurezza e l’efficienza dell’approvvigionamento. Pertanto sollecitiamo il Presidente Nicola Zingaretti – conclude la nota – a procedere verso la ripubblicizzazione dell’acqua, partendo dal programma che la conferenza dei Sindaci di ATO 4 ebbe ad inviare con voto unanime alla Regione Lazio nello scorso anno.