Giudizio immediato per gli arrestati nell’inchiesta “Arpalo”. Come preannunciato, la Procura ha chiesto e ottenuto dal gip di mandare direttamente a processo i protagonisti delle indagini su un sistema di presunti illeciti fatto di somme enormi evase da una serie di cooperative, denaro riciclato in Svizzera e reinvestito nel settore immobiliare. Tutto a distanza di tre mesi dal blitz compiuto dalla Guardia di finanza e dalla squadra mobile.
Con “Arpalo” i pm Luigia Spinelli, Claudio De Lazzaro e Giuseppe Bontempo hanno ipotizzato la costituzione di un’associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio aggravato dalla transnazionalità, al trasferimento fraudolento di valori, alla bancarotta fraudolenta, a reati tributari e societari.
Un sistema caratterizzato da una rete di fiduciari che, attraverso la costituzione di società schermo, sia in territorio svizzero che in quello italiano, avrebbero movimentato ingenti capitali sovente utilizzati per acquisizioni immobiliari, per illecito arricchimento personale, oltre che per il finanziamento occulto della società sportiva U.S. Latina Calcio, che militava in serie B.
Tre mesi fa gli arresti dell’ex deputato di Fratelli d’Italia e presidente del Latina calcio Pasquale Maietta, dell’imprenditrice Paola Cavicchi, dell’avvocato Fabrizio Colletti, del commercialista Salvatore Di Raimo, dell’imprenditore di Roma Fabio Allegretti, di Giovanni Fanciulli, commercialista, di Pietro Palombi, anche lui commercialista, di Roberto Noce, Augusto Erennio Massimo Bizzini, Max Pietromaria Spiess, Pierluigi Sperduti, e Paola Neroni, mentre venne disposto il solo obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per l’imprenditore Ivano Allegretti.
La prima udienza, davanti al Tribunale di Latina, è fissata per il prossimo 6 novembre.