Annullata la sorveglianza speciale per i Dell’Aquila: si torna in Corte d’Appello

Annullate la sorveglianza speciale per i Dell’Aquila e le confische dei beni per i presunti prestanome. Sulla vicenda dovrà tornare a pronunciarsi la Corte d’Appello di Roma.

Il 19 giugno 2014, alla luce delle indagini svolte dalla Guardia di finanza, il Tribunale di Latina ha applicato la misura di prevenzione della sorveglianza speciale per cinque anni a Giovanni, Domenico e Vittorio Emanuele Dell’Aquila, ritenuti parte del clan camorristico Mallardo, impegnati in particolare nel riciclaggio di denaro con una serie di attività commerciali, tra la Campania e il sud pontino, a partire da Formia.


Lo stesso Tribunale ha disposto inoltre la confisca dei patrimoni dei Dell’Aquila, di Salvatore Ciccatelli, e dei presunti prestanome Giuseppe Cerqua, Filomena Cecere, Vincenzo Vitiello, Francesco Cicatelli, Raffaella Pellino, Mario Cicatelli, Gennaro Antonio Delle Cave e Giulia Chiariello. Beni stimati in oltre 38 milioni di euro.

Un provvedimento confermato l’anno scorso dalla Corte d’Appello di Roma, che ha soltanto ridotto a un anno la sorveglianza speciale per Vittorio Emanuele Dell’Aquila.

La Corte di Cassazione, ritenendo che non sia stata motivata la permanenza oltre il 2011 della pericolosità sociale dei Dell’Aquila, ha invece annullato per i tre la misura relativa alla sorveglianza speciale, rendendo per loro definitiva solo la confisca dei beni. Definitiva inoltre la confisca dei patrimoni per Ciccatelli, Cerqua e Cecere, i cui ricorsi sono stati dichiarati inammissibili, mentre è stata annullata per gli altri presunti prestanome, evidenziando sempre problemi sulle motivazioni del provvedimento.

La Corte d’Appello dovrà così esprimersi nuovamente sulla sorveglianza speciale per i Dell’Aquila e sulla confisca dei patrimoni di sei presunti prestanome.