“La semplice progettazione di uno studio di fattibilità inerente un nuovo polo scolastico ad Itri, con la conseguente richiesta di un finanziamento per l’eventuale sua realizzazione, ha scatenato alcune polemiche, che hanno trovato ingresso anche sulla carta stampata. La posizione della Dirigente e del Corpo Insegnanti dell’Istituto scolastico omnicomprensivo è noto nella sua contrarietà ad un progetto che l’Amministrazione ha fatto redigere, in un primissimo stadio, nella convinzione di poter guardare al futuro in altra e diversa prospettiva, raggruppando in un unico sito gli edifici scolastici, compreso quello dell’Istituto Agrario, cui la compagine di governo cittadino non intende abdicare“.
E’ quanto si legge in un post diffuso sulla pagina Facebook istituzionale del Comune di Itri, a seguito della delibera comunale del 14 giugno scorso che prevede la realizzazione di un nuovo polo scolastico ad Itri e la contrarietà del Collegio docenti dell’Istituto Comprensivo.

“Fermo restando che l’adozione delle scelte politiche spetta a chi ha l’onere di amministrare la cosa pubblica (cui chiaramente competono altresì le decisioni afferenti l’urbanistica e lo sviluppo della città), ciò che ha colpito è stata l’aprioristica opposizione e chiusura al progetto, come dimostrato dalla circostanza che le Autorità scolastiche, invitate ad un confronto con l’Amministrazione Comunale nella mattinata di venerdì 29 giugno u.s., già nella giornata di giovedì 28 giugno avevano in realtà licenziato il documento di dissenso, poi passato anche alla stampa.
L’Amministrazione Comunale precisa che la scelta del sito (il terreno sede dell’ex Istituto Agrario) si giustifica sotto diversi ed importanti profili, ovverosia: 1) l’intera area è di proprietà comunale e non comporta l’esproprio di fondi in danno dei cittadini; 2) la zona ha, da PRG, una classificazione urbanistica assolutamente omogenea e pertinente all’intervento; 3) la realizzazione del polo andrebbe ad inserirsi in un quadro di riqualificazione dell’intero comprensorio, con la creazione dei necessari servizi ed opere a corredo.
Se e quando l’intervento sarà attuato (non è infatti detto che il progetto riceva i finanziamenti richiesti), il polo non rimarrà dunque una cattedrale nel deserto, come qualcuno ha, erroneamente, pensato ed ipotizzato. Ed allora sicuramente occorrerà un confronto con le Istituzioni scolastiche per meglio entrare nel dettaglio delle opere da eseguire nei singoli plessi.
Le cifre necessarie per la realizzazione dei lavori. Nella richiesta di contributo è stata inserita una quota di cofinanziamento a carico del Comune per oltre un milione di euro, una somma sicuramente importante (che l’Amministrazione potrà tuttavia spalmare negli anni, magari attraverso la contrazione di un idoneo mutuo) ma che appare senz’altro giustificata, se rapportata alla qualità, importanza e complessità dell’intervento.
La semplice progettazione di un nuovo polo scolastico, poi, non significa che i plessi attuali siano inadatti alle loro specifiche funzioni. Non può sfuggire a nessuno che l’Amministrazione Fargiorgio si sia impegnata da subito nella risoluzione delle diverse problematiche che gli edifici presentavano, come dimostra la chiusura del plesso “A” di Via della Repubblica, per la cui riqualificazione è stato ottenuto a febbraio 2018 un finanziamento di €. 500.000,00. E come dimostrano le certificazioni di collaudo e di agibilità conseguite negli ultimi due anni, grazie al fattivo impegno dell’attuale Amministrazione. Per non parlare delle verifiche strutturali compiute sempre negli ultimi due anni sui vari edifici, attraverso saggi effettuati da tecnici di nomina e mandato ministeriali, saggi le cui risultanze sono agli atti del Comune.
Qualcuno ha ipotizzato che nella riqualificazione dei plessi il Comune avrebbe sprecato e buttato praticamente al vento circa due milioni di euro. La notizia è falsa, assolutamente falsa. L’intervento di efficientamento energetico e di miglioramento sismico sul plesso di Piazzale Rodari (per il quale, va ricordato, è stato ottenuto il certificato di collaudo statico definitivo) è costato 900mila euro, fondi finanziati dal MIUR e gestiti dalla Regione, senza che il Comune di Itri abbia dovuto sopportare oneri finanziari e quindi senza dover erogare un solo euro. Per il plesso “A” di Via della Repubblica il finanziamento accordato (sempre dal MIUR per il tramite della Regione) è di 500mila euro ed allo stato è in atto lo studio di progettazione per l’intervento: anche in questo caso non è previsto alcun onere a carico dell’Amministrazione Comunale di Itri.
Non siamo abituati a barare sulle cifre (due milioni di euro è una somma assolutamente inveritiera e buttata lì a caso, probabilmente per fini e scopi propagandistici) e ci assumiamo soltanto le responsabilità delle scelte che sono a noi ascrivibili. I lavori sul plesso Rodari sono stati decisi da altri ed appaltati addirittura dal Commissario Prefettizio, per cui, se qualcuno vuole vederci responsabilità e colpe, queste sicuramente non riguardano l’attuale Amministrazione.

Circa poi la sorte degli attuali edifici laddove fosse concesso il finanziamento per il nuovo polo, l’Amministrazione sta già valutando la fattibilità di una riqualificazione urbana delle aree, mantenendo fermi gli edifici di memoria storica (plesso P.le Rodari e plesso Via Matteotti), studiando interventi coordinati per una migliore viabilità e la creazione di aree verdi e di spazi espositivi. In tal senso, sarà avviato un concorso di idee che darà modo alle nuove generazioni di tecnici di prodursi nella ricerca di soluzioni innovative, capaci di garantire la sostenibilità, sotto ogni profilo, del progetto di riqualificazione”.