Sfruttamento della prostituzione, arrestati due aguzzini rumeni

La polizia di Latina, nel corso del pomeriggio di ieri, 21 giugno, a conclusione di un’attività di polizia giudiziaria tesa al contrasto del dilagante fenomeno dello sfruttamento della prostituzione di giovani donne provenienti dall’est europeo, ha proceduto al fermo di indiziato di delitto di Marian Melicianu, pregiudicato classe ‘84, e Claudiu Nelu Bulmoaga, classe ‘89, entrambi cittadini rumeni in Italia senza fissa dimora. Sono ritenuti responsabili, in concorso tra loro, dello sfruttamento della prostituzione di alcune ragazze loro connazionali, tra le quali una 22enne. 

Proprio la dettagliata denuncia raccolta dalla giovane donna dall’interno della stanza di degenza dell’ospedale di Latina, luogo nel quale era stata ricoverata a seguito di un investimento verificatosi mentre si trovava ad adescare la clientela nel posto esatto dove era stata collocata dai suoi sfruttatori, indirizzava le attività degli investigatori della II Sezione della Squadra Mobile prima su Melicianu, personaggio che con una falsa promessa lavorativa portava la vittima in Italia, impossessandosi anche dell’unico documento di riconoscimento della ragazza. E quindi sul suo fidato amico Bulmoaga, con il quale il primo individuo condivideva la gestione di alcune donne immesse nel mondo della prostituzione.


La minuziosa ricostruzione dei fatti ha consentito di dimostrare che la 22enne, unitamente ad altre giovani ragazze dell’est, era costrette da almeno due mesi a vendere il proprio corpo in alcune strade ricadenti nel comune di Aprilia, controllate a vista dai due fermati, ai quali ogni ragazza al termine della serata era costretta a consegnare l’intera somma ricavato dalle prestazioni sessuali.

I malviventi sono stati sorpresi nei pressi dell’ospedale di Latina, dove si erano recati proprio per portare via la malcapitata vittima appena dimessa dal nosocomio. La donna, che si presenta con sembianze adolescenziali e già madre di una bimba di solo sette mesi lasciata in Romania, è stata temporaneamente collocata in una località protetta, in attesa delle formalità connesse al rientro in patria.

Una volta ultimate le formalità di rito i prevenuti, su disposizione dell’autorità giudiziaria procedente, sono stati associati presso la casa circondariale di Latina.