Nuove regole per i parcheggi, la minoranza incalza ed è scontro

A volte, durante i consigli comunali a Sabaudia si può avere la sensazione che maggioranza ed opposizione parlino due lingue diverse. Ironia a parte, sulla questione parcheggi a pagamento una quadra non è stata trovata tanto che, nel corso dell’ultima assise l’opposizione ha deciso di lasciare l’aula ed ora quello che si prospetta sono una serie di segnalazioni ad Anac e Prefetto. Ma andiamo con ordine. A metà maggio l’opposizione aveva presentato un ordine del giorno chiedendo la revoca in autotutela la deliberazione numero 57 del 5/04/2018 ad oggetto “Parcheggi a pagamento anno 2018. Criteri Generali” che successivamente ha subito anche delle modifiche. Dopo una lettera al Prefetto sempre da parte della minoranza per i ritardi circa la convocazione del consiglio, il punto era arrivato in discussione per poi essere ritirato dopo un animato confronto con la minoranza che aveva lamentato l’assenza di risposte rispetto quanto richiesto, compresi i pareri dagli uffici.

L’opposizione in consiglio comunale a Sabaudia

ATTI, PARERI E MODIFICHE La situazione non è cambiata di molto. perché nel corso dell’ultimo consiglio comunale, tenutosi venerdì scorso, i consiglieri di minoranza hanno riscontrato una serie di “intoppi” e mancate risposte che hanno portato alla decisione di abbandonare l’aula nel momento in cui la maggioranza ha deciso di discutere comunque un punto ritenuto dall’opposizione ancora lacunoso rispetto quanto richiesto. Secondo i consiglieri di minoranza(unico assente giustificato Enzo Di Capua), l’ordine del giorno presentava delle modifiche rispetto la proposta di delibera presentata originariamente, cambiamenti apportati dagli uffici e secondo la minoranza, non necessari. Il punto è stato comunque discusso dalla sola maggioranza ed illustrato dall’assessore Macale che ha citando anche quanto previsto nel capitolato d’appalto, ha sostenuto che nessuna modifica non consentita è stata apportata alla gestione delle strisce blu. Questa la posizione della maggioranza. Ma una frase dell’assessore proprio non è andata giù alla minoranza, un passaggio in cui ha dichiarato: “chi vuole parcheggia, chi non vuole va al mare a piedi”.


UNA CRITICA TUTTA POLITICA Ne è seguita una nota congiunta firmata da tutta l’opposizione in cui, prima di entrare nel merito della questione parcheggi viene fatta una critica politica al modus operandi della maggioranza, tirando in ballo, “buone pratiche” scomparse dopo le elezioni. “Chi ha i soldi può andare a mare  -si legge nella nota –  in macchina e parcheggiare; chi non li ha – o non vuole pagare ciò che la Giunta Gervasi impone – va a mare a piedi. Questo il senso dell’intervento politico dell’Assessore Macale (di nomina tecnica),riportato sui quotidiani locali.E’ chiaro che la squadra di governo formata dal Sindaco Gervasi sta raggiungendo un orizzonte sempre più lontano dai cittadini: dove è finito quel gazebo giallo che Cittadini al Lavoro esponeva nelle piazze di Sabaudia? Dove è finito quel centro di ascolto – sotto il sole, la pioggia e in ogni luogo – vicino alle persone che vivono Sabaudia ?Vi è un dato oggettivo inconfutabile: Cittadini al Lavoro, raggiunto il palazzo di governo della Città di Sabaudia, si è prima barricata al suo interno chiudendo le vie del libero accesso; aumenta le tasse e le contribuzioni per i cittadini; calpesta le prerogative dei Consiglieri Comunali”.

 

LA GRANA DELLE SOSTE I consiglieri di minoranza nella nota arrivano quindi alla questione parcheggi per spiegare quanto di lacunoso è stato riscontrato. “Sei Consiglieri di Sabaudia – proseguono –  che rappresentano i Cittadini, hanno presentato un ordine del giorno in base ad una specifica norma di Regolamento per far deliberare al Consiglio un impegno per la Giunta Comunale a verificare una propria delibera che ha stabilito, in variante agli atti che erano posti a base di una gara, che le tariffe dovevano essere anche altre, che i residenti devono dimostrare, in modo del tutto inconferente, che paga la tassa sui rifiuti per ottenere l’abbonamento per i residenti.Di contro, ed in assenza di qualsivoglia dibattito costruttivo in aula, troviamo già predisposta una proposta di deliberazione redatta dagli uffici, e già munita dei pareri di regolarità tecnica e contabile assolutamente non occorrenti , con la quale:si delibera di non accogliere l’ordine del giorno presentato; e, per l’effetto di non annullare le deliberazioni di G.M. n. 57/2018 e 68/2018.

I PUNTI CHE NON CONVINCONO Qualcosa non torna – si conclude – lo strumento azionato prescinde al momento da interventi degli organismi proposti alla gestione che non si comprende su quale atto siano stati chiamati a rendere in pareri espressi. La proposta esaminata, di contro, imbavaglia il Consiglio, lo rende sterile contenitore anticipando l’esito della discussione con la previsione di un voto sin da ora contrario che, benché prevedibile, avrebbe dovuto palesarsi solo all’esito della discussione che in tal modo viene svilita e resa inutile esercizio oratorio da parte dell’Assessore Macale che, a ben vedere, avrebbe dovuto osservare il silenzio visto l’argomento trattato.
Ma vi è di più. La proposta, nella parte dispositiva non si limita a non accogliere l’ordine del giorno proposto, ma va oltre, straborda, deliberando di non procedere all’annullamento delle deliberazioni di G.M. n. 57 e 68 del 2018.
Tutto questo fa male non solo ai consiglieri della minoranza ma alle regole della democrazia”.

Ed ora si apre un’altra fase, quella in cui i consiglieri cercheranno risposte altrove e cioè presso il Prefetto e presso l’Anac. Il passo successivo potrebbe essere il Tar.