Parla un po’ da segretario uscente, il consigliere regionale Salvatore La Penna, dopo la batosta subita dal Pd alle comunali anche a Latina. Ma parla anche come chi non sembra voler dire quelle parole che in molti aspettano (“dimissioni irrevocabili”) e soprattutto, dà l’idea del generale che, dopo una Caporetto anziché prendersela con le strategie impiegate (spesso sempre le stesse), se la prende con il terreno sfavorevole e con i soldati in prima linea.
“Abbiamo pagato lo scotto della congiuntura nazionale estremamente sfavorevole – dice La Penna – e comunque ci siamo presentati uniti e coesi. Secondo me però ci sono state debolezze nelle formazioni delle liste e abbiamo pagato anche difficoltà in singoli comuni che sono sempre stati molto difficili per noi ma in parte ci sono stati errori a livello locale e del gruppo dirigente locale che vanno indubbiamente analizzati”. Insomma, di colpe del gruppo dirigente provinciale (vale a dire lui) sembra che non ne emergano, tanto è vero che La Penna parla di “gruppi dirigenti locali” quindi di diversi comuni.
E sembra addirittura che nei confronti dei vari dirigenti comunali sparsi per la provincia debba arrivare una “riflessione” che sa molto di rimprovero. Quanto alle sue, di dimissioni, La Penna ha aggiunto che ormai è questione di settimane. “Abbiamo detto che avremmo riflettuto su questo punto dopo le provinciali e queste elezioni comunali e così sarà. Sulle mie dimissioni, legate anche al mio ruolo da consigliere regionale, non si discute. Apriremo una fase di dibattito tra poche settimane (questi sono i tempi della reazione N.d.R.) e cercheremo di cambiare passo. Sicuramente siamo di fronte – ammette La Penna – ad una sconfitta pesante. Aprilia e Cisterna sono sempre stati comuni tradizionalmente lontani da noi, mentre Formia veniva da una situazione molto complessa. Il dato politico che emerge, al di là del Pd è che i Cinque Stelle non fanno presa nel territorio e tutti i voti che non vanno a noi o a loro sembra si riversino nel centrodestra e su questo noi dobbiamo indubbiamente riflettere”.