VIDEO – Lo scontro tra l’assessora e mamma Di Silvio dopo lo sgombero

Singolare confronto, quello avvenuto questa mattina sotto i portici del Municipio di Latina ad una manciata di minuti dall’inizio del Consiglio Comunale. L’ingresso infatti, era “presidiato” da una signora che pochi giorni fa è stata sgomberata insieme alla sua famiglia da un appartamento occupato abusivamente ben otto anni fa, da quel che ci ha riferito la stessa signora. Ad essere sfrattati erano stati oltre la donna, poco più che trentenne anche l’anziana madre e i due figli di cui uno affetto da autismo.

Il cognome della donna, Di Silvio (famiglia di origini nomadi e che annoverano tra le sue ampie fila alcuni esponenti di spicco della mala locale), aveva subito attirato parecchia attenzione su questo caso e il comportamento della madre e dei suoi parenti il giorno dello sfratto hanno poi alimentato non poche polemiche. Insulti, invettive ai poliziotti esecutori dello sfratto ai piani alti di una palazzina di via Londra e poi le minacce nei confronti delle assistenti sociali da parte di alcuni parenti della donna giunti sul posto per dare manforte alla congiunta in difficoltà. Dopo quelle brutte scene riprese dalle telecamere dei giornalisti presenti, la donna ha avuto un energico chiarimento con l’assessora ai servizi sociali di Latina Bene Comune Patrizia Ciccarelli.


Un chiarimento senza risoluzioni però, ma almeno si è potuto far luce su alcuni dettagli della vicenda. Il problema immediato della signora, oltre a quello che si aggiunto di trovare una sistemazione provvisoria, manifestavano la difficoltà di disporre di una somma di minimo 2000 euro per provvedere agli anticipi per una casa in affitto. La Ciccarelli ha risposto che all’anticipo avrebbe potuto pensare il Comune salvo avere un preventivo sottoscritto da una agenzia immobiliare per la signora. “E chi me la affitta una casa a me – ha urlato la donna – con il cognome che porto? Non posso nemmeno trovare un lavoro e voi lo sapete benissimo”. I toni si sono accesi e alla fine l’assessora spazientita se n’è andata ribadendo che il Comune ha fatto e continuerà a fare tutto ciò che è possibile fare ma che l’atteggiamento della donna non era di nessun aiuto. Dal canto suo la madre si è detta sconvolta per essere stata sbattuta fuori da casa senza una sistemazione alternativa. Occupare un immobile è un reato, su questo non ci piove e anche l’assessora ha avuto modo di ricordarlo. Quello che è anche innegabile che la società, in questo momento, sembra del tutto chiusa nei confronti degli esponenti più o meno incensurati e più o meno marginali di questa famiglia e gli appartenenti alla comunità nomade “sinti”.

E quindi se è oggettivamente vero che la signora occupava abusivamente un immobile è anche oggettivamente vero che per la signora entrare regolarmente in società sembra un’operazione più difficile che per altri. Un problema di difficile soluzione in cui i ragionamenti ideologici possono aggiungere poco. Restano due minori allo sbando, di cui uno affetto da problemi di autismo piuttosto marcati e che necessiterebbe di tutte le cure possibili.

A PAGINA 2 – IL VIDEO DI IVAN EOTVOS PER TELE-IN

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