Un licenziamento dichiarato illegittimo, con i giudici che hanno quindi decretato la reintegra. Quello di una donna residente a Formia, messa alla porta proprio mentre si trovava sull’altare, in pratica: il giorno del matrimonio, senza alcun preavviso.
Decisione ritenuta ingiusta e quindi impugnata attraverso un ricorso presentato dagli avvocati Daniele Lancia e Luca Cupolino. Spuntandola: nel mettere alla porta la lavoratrice, secondo i giudici, come riportato da Latina Oggi erano effettivamente venuti meno i princìpi di buona fede e correttezza nella scelta di chi licenziare. Soprattutto tenendo conto di elementi quali l’anzianità di servizio e il maggior “carico di famiglia” della novella sposa ritovatasi disoccupata sulla via del fatidico sì.
Lo ha decretato in primo grado il Tribunale di Cassino, sezione Lavoro, e confermato in seconda battuta la Corte di Appello di Roma, rigettando l’istanza presentata dal datore di lavoro della donna, la “Ismef Onlus”.