Un avvocato stupefacente: arringhe, spaccio e un giro di furti

(Parte del materiale sequestrato)

Uno stimato professionista del Foro all’apparenza senza ombre, ma in realtà con una doppia vita. O forse tripla, addirittura. Le arringhe in tribunale, ma anche droga al dettaglio e un giro di furti, dicono i carabinieri. Che continuano ad indagare a testa bassa su contatti e relazioni del 52enne Ugo Pernigotti, l’avvocato di Latina arrestato per spaccio di cocaina, e per il quale al termine dell’interrogatorio di garanzia il gip Giorgia Castriota ha confermato il carcere.


Gli uomini dell’Arma, che lo tenevano sott’occhio da diverso tempo, al culmine di una serie di appostamenti lo hanno sorpreso a cedere una dose di “neve” nella zona della movida del capoluogo, quella dei pub, dove l’avvocato gestisce anche un bar. Aprendo nel corso delle successive perquisizioni un mondo, tra conferme e rinvenimenti inaspettati. Non solo le altre 27 dosi dello stesso stupefacente spuntate nell’androne della palazzina di piazza Roma che ospita il suo appartamento e lo studio. Tra abitazione, due studi (compreso un secondo fittato a terzi) e una cantina gli operanti hanno rinvenuto altri 150 grammi di cocaina circa, un bilancino, 2500 euro in contanti e materiale di norma utilizzato per i furti. Passamontagna, guanti, nonché un “jammer”, ovvero un disturbatore di frequenze in grado di disattivare il segnale di cellulari e allarmi. Oltre alla bellezza di dodici chili di monete da 1 e 2 euro, e un vasto assortimento di sigarette. Non mancavano un mucchio di cartine (!). Tutto materiale, quest’ultimo, che si ritiene provento di colpi in bar e tabaccherie.

Proprio dai furti erano partiti gli accertamenti investigativi sull’avvocato. I carabinieri del Comando provinciale pensavano potesse essere in qualche modo implicato in alcuni episodi al vaglio, salvo poi beccarlo mentre spacciava. Ampliando, di rinvenimento in rinvenimento, il fronte delle indagini: da una parte il tentativo di arrivare ai canali di approvvigionamento della droga, dall’altro quello di ricostruire ruoli ed effettive responsabilità nell’ambito di furti e successiva ricettazione del bottino.