Nuovi criteri per le strisce blu, una delibera da “annullare”

Parcheggi a pagamento, il servizio è iniziato e molti residenti hanno già provveduto a fare l’abbonamento seguendo i nuovi criteri stabiliti dalla giunta Gervasi. Ma siamo proprio sicuri che quanto richiesto sia in linea con quanto previsto per la gestione del servizio e più in generale con la normativa nazionale? Se lo chiede il consigliere di opposizione Vincenzo Avvisati molto attivo rispetto ad altri colleghi d minoranza per i quali evidentemente in città va tutto bene, così bene che già da tempo si vocifera di possibili passaggi in maggioranza. Ma questo è un altro capitolo che non mancheremo di approfondire.

Il consigliere Vincenzo Avvisati

NUOVI CRITERI E UN CONTRATTO IGNORATO Tornano alle strisce blu, Avvisati interviene cominciando con una serie di interrogativi proprio sull’utilità dei nuovi criteri adottati dall’amministrazione. “Con delibera 57 del 5.4.2018 – commenta il consigliere di opposizione –  la Giunta Gevasi ha inteso deliberare nuovi criteri per il rilascio degli abbonamenti per i parcheggi a pagamento per l’anno 2018, generando non pochi problemi alla Cittadinanza. In realtà esiste già un contratto che , salvo errori, dovrebbe stabilire i criteri e la determinazione dei costi degli abbonamenti e dei ticket. La delibera , o meglio i nuovi criteri a che servono non è dato saperlo. Certamente appaiono interferire con un contratto di concessione in essere e con il rischio di ingerire in atti di competenza gestionale. Certo è che la motivazione della delibera non fa chiarezza sui presupposti dell’atto. Veniamo al punto. Non si comprende il nesso tra il diritto dei cittadini residenti di ottenere l’abbonamento con costo ridotto e l’obbligo imposto dalla Giunta Gervasi di auto certificare la regolarità della posizione Tari non meglio precisata . Secondo principi noti del nostro ordinamento , Il Comune in quanto depositario di queste informazioni non può chiedere all’utente di dimostrarlo”.


UNA DELIBERA DA ANNULLARE I punti che non tornano sono troppi per il consigliere Avvisati intenzionato a chiedere l’annullamento in autotutela della delibera. “Perché vessare i cittadini – conclude – ed esporli a rischi di denuncia penale ? Cui prodest. Se il cittadino residente è componente di un nucleo familiare e quindi non è il soggetto titolare della posizione o soggetto obbligato al pagamento della tari , come può e deve rilasciare l’autocertificazione ? La dichiarazione deve riguardare tutte le proprietà riconducibili al soggetto oppure solo al luogo di residenza ?  Considerazioni e quesiti a parte preannuncio che la prossima settimana presenterò la richiesta di annullamento della delibera in sede di autotutela e chiederò ai Consiglieri – che condividono questa istanza che viene sollecitata da gran parte dei cittadini – di firmarla . Chiederò poi al Comune di rendere disponibile sul sito istituzionale il contratto di concessione in modo da consentire a tutti i cittadini di conoscere gli impegni assunti ed i termini dell’affidamento” .