Inizia con un rinvio il processo “Touchdown”. I nove imputati che hanno scelto di non essere giudicati con riti alternativi e di affrontare così il dibattimento sono comparsi davanti al III collegio penale del Tribunale di Latina presieduto dal giudice Francesco Valentini, ma procedimenti del genere, relativi a reati che vanno dalla turbativa d’asta alla corruzione, una direttiva del presidente del Tribunale di Latina prevede che vengano trattati dal I collegio, attualmente presieduto dal giudice Silvia Artuso.
Il Tribunale non ha fatto così altro che rinviare l’udienza davanti appunto al collegio presieduto dal giudice Artuso e i nove politici e imprenditori imputati, accusati di aver ideato o di essere stati solo parte di un sistema corruttivo messo a punto attorno al Comune di Cisterna e poi esteso alla Provincia, dovranno tornare in aula il prossimo 13 giugno.
Imputati l’ex consigliere Filippo Frezza, l’ex vicesindaco e assessore all’ambiente Marco Muzzupappa, l’ex vicesindaco e assessore all’ambiente Alvaro Mastrantoni, l’ex assessore ai lavori pubblici Danilo Martelli, l’ex assessore ai trasporti Pierluigi Ianiri, gli imprenditori Andrea Caiazzo, impegnato con le coop Ima e In&Coop, Enrico Baccari, di Latina, della Beton Black, Stefano Ettorre, di Maenza, della Edil Scavi, e il procuratore speciale della ditta di igiene urbana Cisterna Ambiente, attualmente in liquidazione, Mauro Di Stefano, tutti arrestati a dicembre dai carabinieri e difesi dagli avvocati Orlando Mariani, Francesca Apponi, Luca Giudetti, Flaviana Coladarci, Oreste Palmieri, Luigi Pescuma, Aurelio Cannatelli, Maria Teresa Ciotti, Armando Argano e Laura Bove.
Le difese hanno chiesto per gli imputati ancora in carcere o ai domiciliari la libertà o in subordine una misura meno afflittiva, ma la decisione verrà presa a giugno dal nuovo collegio.
La Provincia infine ha chiesto di costituirsi parte civile contro tre imputati accusati degli illeciti ai danni dell’ente di via Costa.