Consulenze “facili”, a giudizio 17 manager dell’Ater di Latina

La sede dell'Ater a Latina

A giudizio 17 manager dell’Ater di Latina. Secondo la Procura presso la Corte dei Conti del Lazio, i vertici dell’Azienda che si occupa delle case popolari, succedutisi nel tempo, avrebbero sperperato denaro pubblico ricorrendo a numerose consulenze esterne.

La decisione è stata presa a un anno di distanza dall’invio ai 17 degli inviti a dedurre emessi dal vice procuratore generale Rosa Francaviglia, una sorta di avvisi di garanzia, con cui è stato contestato loro un danno erariale di 647mila euro. Ora il processo, con cui viene chiesto ai manager il risarcimento della somma.


Il procedimento scaturisce dalle indagini svolte dal Nucleo provinciale di polizia tributaria della Guardia di finanza di Latina. Gli investigatori hanno acquisito ed esaminato la documentazione relativa alle consulenze e sentito diverse persone informate sui fatti. Un’attività che ha convinto gli inquirenti sul danno erariale che sarebbe costituito dai numerosi incarichi conferiti dal direttore generale ai legali esterni all’Ater di Latina, negli ultimi cinque anni, in quanto sarebbero stati dati in violazione dei regolamenti attuati dal Consiglio di Amministrazione dello stesso ente.

A giudizio dunque il direttore generale Paolo Ciampi, il direttore generale facente funzioni Francesco Berardi, l’allora responsabile del servizio legale dell’ente Massimo Saurini, i presidenti e commissari straordinari che si sono succeduti nel periodo 2010-2015, Claudio Lecce, Gianfranco Sciscione, Antonello Tornitore, Vittorio Zemella e Fabrizio Ferracci, l’intero CdA che ha approvato i bilanci consuntivi relativi agli anni 2010 e 2011, Gianfranco Sciscione, Enrico De Persiis, Giuseppe Coluzzi, Paola Bernoni, Paolo Frison, Francesco Domenichelli e Francesco Aversa, il commissario straordinario che ha approvato i bilanci consuntivi relativi agli anni 2012 e 2013, Fabrizio Ferracci, e l’intero collegio dei revisori che ha revisionato i bilanci consuntivi relativi agli anni 2010, 2011, 2012 e 2013, Giovanni Masci, Bruno Picano e Marco Paris.
L’udienza è fissata per il prossimo 3 luglio davanti ai giudici della Corte dei Conti del Lazio e alcuni manager rispondono di più accuse.