Una bomba ecologica quella scoperta dalla Guardia di finanza di mare a Terracina. Le Fiamme gialle della locale squadra navale hanno scovato e sequestrato insieme ai colleghi della sezione operativa navale di Gaeta una discarica abusiva sul terreno di una ditta di demolizioni navali, ai margini della Pontina, in cui erano finiti rifiuti pericolosi e non pericolosi, stoccati senza alcuna protezione, potendo così facilmente anche inquinare la falda acquifera. Il titolare dell’azienda è stato denunciato con le accuse di aver realizzato un deposito incontrollato e di aver abbandonato rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, per l’attività di gestione di rifiuti pericolosi e non pericolosi non autorizzata, e per altre violazioni.
Le indagini hanno preso il via il 10 maggio quando, al Porto Canale, nella zona destinata dalle autorità marittime alla demolizione di pescherecci in disarmo, i finanzieri della squadra navale di Terracina hanno notato un autocarro carico di rifiuti che si stava allontanando. Per verificare il materiale trasportato da quel mezzo e appurare che non venisse smaltito in maniera illecita, le Fiamme gialle hanno così seguito l’autocarro, giungendo nei pressi dell’azienda di demolizioni sulla Pontina. Una ditta che ha un contratto per smaltire proprio i pescherecci che, grazie a finanziamenti per il rinnovo della flotta, vengono rottamati.
Gli investigatori hanno visto buttare i rifiuti presenti sull’autocarro sul terreno della società, dove erano già ammassati molti altri rifiuti. Una settimana dopo il blitz.
I finanzieri di mare di Terracina e Gaeta hanno compiuto un sopralluogo nella ditta di A.V. e appurato che era stata realizzata lì una discarica abusiva. Tra i rifiuti hanno trovato vecchi automezzi, macchine agricole, containers, barche, pescherecci, gommoni, motori marini fuoribordo, celle frigorifere, cassoni in ferro, pneumatici, batterie esauste, generatori elettrici, attrezzature per setacciare le spiagge, assi con eliche, una piccola cisterna, tre contenitori di olio esausto da 500 litri, di cui due pieni, residui di impianti elettrici, pezzi di motori, gruppi elettrogeni, parti di apparati elettronici di bordo, una draga metallica, materiale di risulta edile e anche piccole quantità di rifiuti bruciati.
La discarica è stata sequestrata e l’imprenditore denunciato alla Procura della Repubblica di Latina.