Elezioni a Formia, Cardillo Cupo: “Noi, unica idea chiara di città”

Carenza idrica della scorsa estate e gestione del servizio. Qual è la vostra ricetta sulla questione?

Prima di tutto chiariamo una cosa: chi paventa un’uscita immediata da Acqualatina per pubblicizzare il servizio o è un incompetente dal punto di vista amministrativo, o vende false promesse in cambio di consenso elettorale, o entrambe le cose. Uscire da Acqualatina dal giorno alla sera è un salto nel vuoto che rischia di farci restare senz’acqua non giorni, ma anni. Il Comune non ha né le risorse economiche, né le risorse umane per affrontare questa transizione senza un’adeguata programmazione. Detto ciò, la vera questione non è se pubblicizzare o meno il servizio, circostanza sulla quale ci impegneremo per fare studi di fattibilità concreti, bensì la carenza idrica è frutto di come ci si è relazionati con il gestore in questi ultimi anni: l’Amministrazione di centro-sinistra non è stata in grado di far sentire la propria voce dimostrandosi troppo poco attenta su una materia così delicata ed importante. Il risultato è che su Formia Acqualatina non ha portato alcun investimento, causando ovviamente disagi in termini di carenza idrica dovuti alla scarsa manutenzione e al non aver ammodernato le infrastrutture necessarie. Da sindaco, mi interfaccerò costantemente con Acqualatina per portare gli investimenti necessari a risolvere una volta per tutte questo problema


Sanità e ospedale, tema caldo a Formia, ma di gestione regionale. Qual è il suo punto di vista e come si porrebbe qualora vestisse la fascia tricolore?

È lo stesso ragionamento fatto per la crisi dell’acqua. Anche in questo caso si è fatto troppo poco per risolvere il problema. Personalmente mi porrei come si deve porre un sindaco di fronte a una criticità che mette a rischio la salute dei suoi cittadini: con la determinazione necessaria a far sentire la voce di Formia in Regione e intransigenza verso qualsiasi altra soluzione che non sia il potenziamento immediato del Dono Svizzero, senza inseguire favolose e fantasiose costruzioni di nuovi Ospedali, sempre annunciati in campagna elettorale ma mai realizzati in concreto, trasformando la sanità a Formia in una vera chimera.

In sei in corsa per la fascia tricolore, pensa che questo sia un bene per l’offerta politica o un “danno” perché c’è una dispersione di voti?

Io credo che la democrazia sia prima di tutto confronto e coinvolgimento. In tal senso, sono profondamente convinto che il numero di candidati in campo, peraltro inferiore alla scorsa tornata elettorale, contribuirà a rendere il dibattito interessante e partecipato da parte della nostra comunità, nella speranza che il tema del confronto costruttivo non lasci il passo a becere denigrazioni personali, di cui la gente è stanca e che costituiscono solitamente le argomentazioni proprie di chi non ha nulla da proporre e da offrire ai propri concittadini.

Perché dovrebbero votare per lei e non per uno dei suoi sfidanti?

È semplice: da una parte c’è un centro-sinistra spaccato, che negli ultimi anni ha distrutto Formia, causandone un declino che è ormai sotto gli occhi di tutti ma alla quale va dato tuttavia atto di metterci la faccia, proseguendo il loro percorso per quanto da noi non condiviso. Dall’altra, oltre al Movimento 5 Stelle che ha mantenuto comunque coerenza nelle sue battaglie politiche, c’è un finto “civicomunismo” che cavalca l’onda di facili populismi nel tentativo di accaparrarsi qualche voto riciclando candidati della vecchia sinistra “radical chic” o candidando nelle proprie liste parenti ed amici dei vecchi amministratori che non hanno avuto il coraggio e la coerenza di metterci la faccia in prima persona, senza però avere la benché minima idea di come intervenire in concreto per rilanciare la nostra città e di come funziona la macchina amministrativa: strillare non risolve i problemi e l’incompetenza li aumenta. E poi c’è la nostra coalizione, l’unica con un’idea chiara di città e soprattutto, con la competenza, la serietà e la preparazione necessarie a realizzarla. In una situazione del genere, Formia non può permettersi di perdere altri cinque anni mettendo in mano il Comune ad amministratori dell’ultima ora.