Il movimento civico Partecipazione Attiva del portavoce Nicola Reale, ex consigliere d’opposizione, ne ha per tutti. In particolare contro le altre realtà della minoranza.
«In un post del Gruppo di minoranza pubblicato lo scorso 14 maggio sulla pagina Fb di ‘Sperlonga Cambia‘ si legge: ‘Non ci arrendiamo all’inerzia che blocca il paese e all’idea che la democrazia sia un orpello di cui si può fare anche a meno, per questo il nostro gruppo non intende fare un passo indietro dall’idea che in Consiglio comunale si debba discutere delle istanze che vengono dai cittadini’. Tale affermazione certamente esprime un elementare principio di democrazia da tutti condivisibile. Ma un concetto, quand’anche abbia in sé una sua propria validità, va poi valutato nella situazione specifica in cui si applica. Ad esempio, l’idea ovvia che un bikini non scandalizzi più nessuno può perdere la sua validità se il costume da bagno viene indossato in chiesa. Parimenti assumere come valore irrinunciabile il principio del confronto democratico sui temi che interessano i cittadini in un consiglio comunale come quello di Sperlonga, dove da decenni viene fatto scempio di ogni principio di democrazia e del rispetto delle esigenze dei cittadini (qualcuno ricorda la vicenda della pista ciclabile?), può risultare in parte inutile e in parte ridicolo. Tanto più quando buona parte degli assessori di giunta risultano indagati o rinviati a giudizio e quando il sindaco, già in passato condannato per abuso edilizio, è stato sottoposto a misure restrittive della libertà personale ed è sotto processo per corruzione e turbativa d’asta. Come se non bastasse, è di queste ore la notizia di stampa secondo la quale la Procura della Repubblica sta svolgendo indagini per verificare ‘l’ipotesi dell’esistenza di una vera a propria associazione a delinquere operante per anni a Sperlonga, all’ombra della politica‘.
Questo è lo scenario. E in questo scenario si muove una minoranza che, dopo aver messo in atto la travolgente azione politica di chiedere ai consiglieri di maggioranza di dimettersi, ora, ritiene importante e necessario ribadire che il “gruppo non intende fare un passo indietro dall’idea che in Consiglio comunale si debba discutere delle istanze che vengono dai cittadini”. Non sappiamo se i consiglieri di maggioranza e il sindaco abbiano tremato o sudato freddo di fronte a una affermazione tanto coraggiosa, dura e perentoria. In verità, a qualche maligno è venuto il sospetto che a volte le parole roboanti servano a coprire il vuoto di iniziativa politica. Resta comunque difficile immaginare che Sperlonga cambi per il fatto di discutere con questa maggioranza dei problemi dei cittadini.
Le nostre perplessità le abbiamo più volte espresse direttamente ai consiglieri di minoranza, registrando come risposta la stessa indifferenza o le stesse reazioni di fastidio che loro lamentano da parte della maggioranza consiliare. Salvo poi rivolgersi con spirito aperto ai cittadini (come hanno fatto nello scorso mese di gennaio) per dichiarare la loro impotenza a fronte di un’amministrazione che, in maniera pregiudiziale e arrogante, respinge ogni possibile e democratica forma di confronto. Forse una sistematina anche alla logica non farebbe male: rivendicare l’importanza di discutere con la maggioranza dopo essersi lamentati di una maggioranza arrogante che non ascolta e non accetta il confronto, non ci sembra uno schiacciante esempio di coerenza di pensiero.
Ma il nostro Movimento aveva comunque ritenuto doveroso accogliere l’appello pubblico della minoranza ad impegnarsi e a collaborare nell’interesse comune di Sperlonga. Con questo spirito, sempre nello scorso mese di gennaio, abbiamo promosso un incontro congiunto con il gruppo di minoranza e con il neonato Meetup sperlongano del Movimento Cinquestelle. La nostra iniziativa fu sprezzantemente rigettata dagli unici due componenti del Meetup, che in un comunicato stampa si stracciarono le vesti gridando il loro rifiuto di qualunque forma di ‘inciucio‘. A tale riguardo, sono ancora in molti a interrogarsi sui misteriosi percorsi della mente umana.
All’incontro partecipò, quindi, il solo Gruppo di minoranza, al quale proponemmo di fare fronte comune per indurre la Prefettura di Latina ad assumere formalmente una posizione riguardo al voluminoso dossier che il Movimento Civico Partecipazione Attiva aveva presentato richiedendo la nomina di una Commissione d’indagine che esaminasse la fattibilità dell’ipotesi di scioglimento del consiglio comunale di Sperlonga. La minoranza si riservò di darci una risposta che però, finora, non è ancora arrivata.
Ma il silenzio nel quale è caduta la nostra proposta non ci ha scoraggiati, e da ultimo, un paio di settimane fa, abbiamo inviato alla minoranza una informativa, riccamente documentata, con la quale abbiamo illustrato come, nonostante i vari processi in corso e gli arresti nel recente passato, l’amministrazione comunale di Sperlonga continui a operare con procedure che a noi sembrano illegittime e illegali, in merito alle quali suggerivamo che fosse presentata una interrogazione al sindaco. Ma anche questa nostra iniziativa è caduta nel vuoto di cui ama circondarsi la minoranza.
Certo, ci sono tanti modi di fare politica, anche se non tutti sono efficaci e utili. Noi abbiamo il grosso limite di non riuscire a comprendere una minoranza che chiede a parole le dimissioni della maggioranza, ma che, dopo aver mosso la lingua, non muove un dito perché amministratori gravemente compromessi sotto ogni aspetto vadano davvero a casa. Non riusciamo ad avere la capacità di comprendere chi dichiara ogni giorno l’incapacità della maggioranza a governare il paese e poi si astiene sistematicamente da iniziative politiche che potrebbero inchiodare quegli amministratori alle proprie responsabilità, alle proprie contraddizioni e ai propri disastri.
Pur tuttavia ci auguriamo davvero che almeno i cittadini riescano a capire quello che noi non riusciamo in alcun modo a comprendere, e riescano a giudicare positivamente quello che noi non siamo capaci in alcun modo di apprezzare».