(La sala Ribaud del Comune di Formia)
Proseguiamo il nostro cammino, incontrando i vari candidati alla carica di sindaco a Formia. Tra i sei sfidanti, c’è Gianfranco Conte, sostenuto dalla lista civica “Formia ConTe”.
Conte, classe 1952, è sposato con due figlie e nella vita è consulente di multinazionali Italiane ed estere, ma a Formia tutti lo conoscono per la sua carriera politica. Nel ’94, infatti, Gianfranco Conte è stato eletto alla Camera dei Deputati, dove ha fatto parte del gruppo di Forza Italia dalla XII alla XVI legislatura, arrivando a ricoprire nel Governo Berlusconi III (dal 2005 al 2006) la delega ai Rapporti con il Parlamento come sottosegretario. Oggi si presenta alla competizione elettorale come civico.
Stando alle notizie di questi giorni, pare l’abbiano provata a corteggiare da una parte e tentanto di dissuaderla dall’altra. Ma lei ha deciso comunque di correre da indipendente, come mai?
Le notizie sono corrette, delle forme di “corteggiamento” sono arrivate da parte di quasi tutti i contendenti di questa campagna elettorale, poi, inaspettamente, ci sono stati dei ripensamenti e le carte in tavola sono cambiate. Quando però ho deciso di intraprendere questo percorso, avevo promesso, a coloro con i quali avevo iniziato, che avrei portato a termine questo mio impegno, rispettando obiettivi e criteri precisi: da qui deriva la mia decisione di mantenere fede alla parola data e agli impegni presi, un atteggiamento che purtroppo fatico a riscontrare in altri candidati.
Riesce ad individuare un provvedimento che metterà in campo nei primi cento giorni della amministrazione qualora venisse eletto sindaco di Formia?
Per rimettere in sesto la città di Formia è necessario riorganizzare la macchina amministrativa aumentandone la produttività e garantendo servizi più celeri ai cittadini. Altre mie priorità sono gli interventi su decoro urbano, sicurezza, rifiuti, acqua, illuminazioni e manutenzione stradale.
Secondo lei, l’economia cittadina è florida o bisogna stimolarla in qualche modo? Lo sviluppo economico di Formia passa dal turismo o dal commercio?
Ovviamente l’economia va stimolata, gli interventi che ho appena nominato serviranno a rendere più attrattiva la nostra città sia da un punto di vista turistico che commerciale: i due settori infatti sono strettamente collegati e insieme rappresentano il vero fattore trainante dell’economia cittadina. Però dobbiamo puntare ad un turismo diverso da quello balneare e ragionare in termini di complementarietà con le altre città del Sud Pontino, differenziando l’offerta e puntando sui servizi per lo sviluppo del turismo e del commercio.
La questione emergenza idrica della scorsa estate ha fatto preoccupare, e non poco, i cittadini del Golfo e non solo. Lei, che idea s’è fatto? Cosa può fare un Ente come il Comune in merito?
Il comune può intervenire più decisamente nei confronti di Acqualatina e dovrebbe lavorare di più sulla carente manutenzione delle condotte, perché ovviamente, in una città come Formia, dedita al turismo, la mancanza dell’acqua non aiuta. In Italia, però, ci si occupa sempre troppo poco di prevenzione, perché la prevenzione non porta voti, mentre l’emergenza ne porta.
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