Frodi fiscali e corruzione. Coop fatte nascere solo perché funzionali a far evadere le imposte e nel giro di poco tempo trasferite e fatte morire in Gran Bretagna. Fondi neri portati a Londra. “Soffiate” sulle indagini, controlli morbidi e sentenze tributarie “sporche” in cambio di denaro, posti di lavoro e anche droga. Un sistema criminale ampio, ricco ed articolato quello emerso dalle inchieste “Super Job” e “Dusty Trade”, che a febbraio, nel giro di una settimana, hanno portato la Guardia di finanza a eseguire 31 misure cautelari.
A finire in carcere o ai domiciliari imprenditori, professionisti, funzionari pubblici, investigatori, teste di legno, faccendieri e spacciatori.
Due indagini confluite ora in un unico procedimento, per cui i pm Luigia Spinelli e Giuseppe Bontempo hanno chiesto e ottenuto dal gip il giudizio immediato per 21 imputati.
Alcuni degli arrestati hanno infatti già deciso di patteggiare, mentre gli altri si dovranno presentare davanti al Tribunale di Latina il prossimo 11 luglio.
I 21, però, hanno ancora due settimane di tempo per decidere a loro volta se essere appunto processati a luglio con il rito ordinario o se invece optare anche loro per un patteggiamento o per un rito abbreviato che consente lo sconto di un terzo della pena.