Un addio al celibato in trasferta finito ancora prima d’incominciare. Erano a malapena partiti alla volta di Roma, ma sono stati arrestati dai carabinieri con marijuana, hashish e cocaina. Si tratta di quattro ragazzi residenti a Itri: il 26enne L.M. e il 33enne E.D.M., nativi di Formia, il 34enne R.D.B., nato a Fondi, e il 32enne romeno M.I.B., i primi tre difesi dall’avvocato Giulio Mastrobattista, l’ultimo dal collega Pasquale Di Gabriele. In manette nel tardo pomeriggio di sabato, mercoledì mattina sono comparsi davanti il giudice del Tribunale di Cassino Vittoria Sodani. Al termine dell’udienza di convalida, che ha confermato gli arresti in flagranza di reato, i tre italiani – due dei quali con la recidiva specifica – sono stati posti ai domiciliari, sussistendo per il giudice le esigenze cautelari per via di “gravi indizi di colpevolezza”. A piede libero il 32enne straniero, che durante l’interrogatorio di garanzia ha sostenuto di essersi aggregato al terzetto solo all’ultimo, inconsapevole della droga.
Poco più di nove grammi di “fumo” rinvenuti dai carabinieri della Stazione itrana occultati sotto il tettuccio dell’auto su cui il gruppo viaggiava, una Fiat Panda condotta da R.D.B.; 20,3 grammi di marijuana di tipo Amnesia nascosta all’interno del portafusibili del vano motore; 12 grammi e mezzo di neve messi all’estremità delle barre della cappotta esterna dell’auto. Un sequestro arrivato grazie al fiuto investigativo dei militari coordinati dal comandante Giovanni Persico. Impegnati in un servizio di controllo del territorio, hanno intercettato la macchina lungo la provinciale Itri-Sperlonga, dando luogo a un pedinamento conclusosi, per la prima parte, presso casa del ragazzo romeno. Dopo un breve dialogo, i carabinieri hanno notato alcuni componenti del gruppo occultare qualcosa. Droga già suddivisa in dosi, come si è scoperto a margine della partenza, quando l’utilitaria di casa Fiat è stata fermata e perquisita. Immancabili, una volta scoperta la sostanza stupefacente, le manette per spaccio. Circostanza però rigettata dagli arrestati: hanno sostenuto di non essere per nulla pusher, ma soltanto ragazzi in vena di sballo.
Il 26enne, il 33enne e il 34enne, come accennato in apertura, durante l’interrogatorio hanno dichiarato di aver acquistato il campionario di stupefacenti con l’intenzione di consumarlo durante la festa di addio al celibato di un amico. Gli altri partecipanti erano già nella Capitale, luogo deputato all’atteso rito di passaggio pre-matrimoniale, inconsapevoli del piccolo ma variegato carico in partenza da Itri. Mai visto, allo stesso modo dei restanti invitati e del 32enne che si era accodato. Ed i soldi trovati nelle tasche dei tre italiani, quasi mille euro in contanti? Servivano per i due, tre giorni in quel di Roma, per “albergo, donne e ulteriori intrattenimenti”, stando alle dichiarazioni degli interessati. Tutto saltato, ahiloro.