Fondi, omicidio Cerro: condanne definitive, ma l’assassino resta sconosciuto

Le condanne definitive sono arrivate, ma sull’identità dell’assassino di Silvana Cerro resta il mistero. C’è ormai una verità giudiziaria sulla ricostruzione del delitto, su chi ha contribuito alla morte della 56enne di Fondi, nell’ambito di una rapina degenerata, e sul basista del colpo. Ma su chi materialmente abbia assassinato la donna, imbavagliandola con una federa fino a farla soffocare e trovare priva di vita alla figlia di 13 anni, indagini e processi non hanno scalfito il giallo.

La 56enne venne rapinata e uccisa il 20 novembre 2013. Quella sera Salvatore Guglietta, 61 anni, di Fondi, e l’amico Achour Taleb, 47 anni, di nazionalità marocchina, avevano cenato a casa dell’anziana madre del 61enne, Concetta Lauretti, in via Pascoli. I due si erano quindi allontanati per poi fare ritorno nella palazzina. Guglietta aveva citofonato alla mamma, facendosi così aprire il portoncino e nella palazzina erano entrati Taleb e un terzo uomo rimasto ignoto. Quest’ultimo era poi entrato a casa di Silvana Cerro, che aveva lasciato le chiavi inserite nella porta, l’aveva aggredita, imbavagliata, rapinata e fatta morire per soffocamento. Taleb aveva invece aggredito e rapinato Concetta Lauretti.


Accusato di concorso in omicidio e rapina, il 47enne marocchino è stato condannato, il 29 ottobre 2015, dalla Corte d’Assise di Latina a 14 anni di reclusione e Guglietta, imputato solo per concorso in rapina, a 7 anni. Una sentenza confermata il 13 ottobre 2016 dalla Corte d’Assise d’Appello di Roma e ora dalla Cassazione, mentre l’assassino di Silvana Cerro resta senza nome e a piede libero.